E' risultata negativa anche ai test sui veleni più comuni, in particolare l'arsenico, Imane Fadil, una delle teste chiavi del processo Ruby, morta - si ipotizza - per avvelenamento lo scorso 1 marzo all'Humanitas di Rozzano dopo un mese di agonia. E' quanto risulta dalle cartelle cliniche ora in mano alla Procura di Milano che indaga per omicidio volontario. Cartelle da cui emerge che la modella non aveva nemmeno la leptospirosi. Le analisi per appurare presenza di veleni sono state svolte dal Centro Antiveleni di Niguarda e per la leptospirosi dalla stessa Humanitas.