Tensioni, tensioni e ancora tensioni all’interno del governo gialloverde. Oramai non si contano più gli argomenti che diventano motivo di scontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Chiaro è che in questi giorni sta tenendo banco la distanza di pensiero sempre più marcata tra il leader del MoVimento 5 Stelle e il ministro dell’Economia Giovanni Tria sulla vicenda dei risparmiatori truffati che al momento non ha trovato risposta.

Il titolare di via XX settembre anche ieri ha assicurato il rispetto delle regole e ha sottolineato che si vuole indennizzare tutti, facendo in modo che tutti possano essere pagati, ma osservando le norme europee. Il leader grillino continua a chiedere che "quelle persone (i truffati, ndr) vanno risarcite senza arbitrati, lodi o giudici, visto che già ne hanno passate abbastanza". Come al solito, sarà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che dovrà mediare tra i due, per trovare una soluzione definitiva nei prossimi giorni. Il premier ha detto che Tria "deve stare sereno, in questo momento è a Bucarest e si sta confrontando serenamente con i suoi omologhi". Per lui non c’è stato nessuno scontro sulla questione dei rimborsi ai truffati: "C'è stato un confronto sereno perché tutti quanti avevamo le idee chiare: abbiamo un miliardo e mezzo da sbloccare nel limiti delle regole europee. Quando vedo qualche ricostruzione sorrido". Smentite anche fratture con Lega ("assolutamente no"): semplicemente, ha spiegato, "con la Lega stiamo attraversando un periodo particolare, siamo in campagna elettorale, è normale".

Per il premier "ragionevolmente fino alle Europee continuerà la dialettica politica, ciascuno cerca di allargare il suo spazio politico". Comunque, ha rassicurato Conte, "non bisogna pensare che da questo confronto dialettico venga messa in dubbio l'attività di governo". Ma di certo le parole di Di Maio nei confronti della Lega attribuitegli da Repubblica ("il problema non è Tria. Il problema è la Lega: vuole prendersi tutto. Sono abbagliati dal potere") non hanno fatto piacere al leader del Carroccio Salvini che ha risposto da par suo: "Non ho tempo da perdere in polemiche inesistenti. Non ho mai chiesta mezza poltrona in più, mezzo sottosegretario in più, semmai è un problema di chi lo pone". "Andiamo avanti con la nostra squadra. Sicuramente chiediamo al governo una marcia in più, chiediamo dei sì – ha detto il leghista - dal G7 dei ministri degli Interni a Parigi - l'Italia ha bisogno di sì, di cantieri, di treni, di porti. L'Italia del no al mondo non piace, c'è bisogno di un governo che faccia bene e faccia in fretta". Salvini si è detto anche fiducioso sulla questione dei rimborsi ai truffati: "Ci penserà Conte, ha la nostra totale fiducia".