Scade il 17 giugno il pagamento dell’imposta sugli immobili di proprietà, ovvero l’IMU (Imposta Municipale propria), la seconda rata dovrà essere versata a dicembre. Per i cittadini residenti in Italia, si provvede al pagamento solo per le "seconde" case. Rientrano nella categoria "seconda casa", anche gli immobili dei cittadini iscritti all’Aire, anche se da tempo si cerca di far riconoscere questi immobili come "prima casa", e quindi non soggetta al pagamento dell’Imu e delle altre imposte sugli immobili.

Con Nicola Forte, tributarista nonché collaboratore de Il Sole 24 Ore e autore di numerosi testi in materia fiscale, approfondiamo il tema ricordando anche le eccezioni previste dall’attuale normativa in riferimento agli iscritti all’Aire.

"L’Imu – spiega Nicola Forte - è un’imposta gravante sui fabbricati, abitativi o strumentali, su aree edificabili e non edificabili. L’imposta è dovuta dai proprietari o dai titolari di altri diritti reali su fabbricati e terreni. L’imposta non è dovuta sull’abitazione utilizzata quale dimora abituale dal possessore e dai suoi familiari a condizione di avervi stabilito anche la residenza anagrafica. L’esclusione dall’applicazione dell’IMU non è possibile per gli immobili di lusso, cioè aventi categoria catastale A/1, A/8 e A/9." Questo il doveroso chiarimento in linea generale; per quanto riguarda gli iscritti all’Aire, ad oggi, quali sono le modalità da ricordare? "Per i cittadini italiani iscritti all’Aire, attualmente la loro abitazione in Italia viene considerata "seconda casa" in quanto manca il requisito indispensabile, ovvero quello della residenza, e quindi, è dovuto il pagamento dell’Imu e delle altre imposte relative al possesso di un immobile. C’è solo una categoria di italiani, sempre iscritti all’Aire, esente da questo pagamento: ovvero i pensionati che percepiscono la pensione da parte dello Stato estero in cui si risiede, in sintesi, l’assegno pensionistico non deve provenire dall’Italia. In questo caso, il loro immobile viene assimilato all’abitazione principale, anche se non si tratta della dimora abituale e manca la condizione della residenza. E’ bene precisare che l’esclusione dall’IMU trova applicazione a condizione che l’immobile non sia stato concesso né in locazione né in comodato."

Parliamo di coloro che possiedono un immobile definito “seconda casa”, e quindi soggetto al pagamento dell’imposta: se è affittato, a chi spetta pagare l’Imu?

"L’IMU deve essere assolta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale. Ciò anche se l’immobile è concesso in locazione."

Per verificare l’aliquota esatta e provvedere al pagamento, qual è l’istituzione di riferimento ed eventualmente, c’è un sito da segnalare?

"E’ possibile verificare le aliquote prendendo visione della delibera del Comune ove risultano ubicati gli immobili. La verifica può essere effettuata accedendo al sito istituzionale del Comune. In alternativa, è possibile consultare il sito del MEF al seguente indirizzo: https://www.finanze.it"

Oltre all’Imu, sempre il 17 giugno, si dovranno pagare altre imposte relative agli immobili: quali? "Si deve pagare la TASI, cioè la Tassa sui servizi indivisibili. Gli immobili assoggettati a questa tassa equivalgono a quelli "tassati" ai fini IMU, con l’unica eccezione rappresentata dalle aree non edificabili."

Ricordiamo che si tratta della prima rata, la seconda si dovrà pagare a dicembre; nel caso, per un qualsiasi motivo, il pagamento dell’IMU avverrà in ritardo, quindi oltre il 17 giugno, come è possibile provvedere?

"E’ possibile avvalersi del ravvedimento operoso. Il contribuente dovrà versare spontaneamente, prima della contestazione, l’imposta dovuta, le sanzioni ridotte e gli interessi calcolati al saggio legale. La sanzione aumenta progressivamente a seconda dei giorni di ritardo."

Aggiungiamo un’ultima informazione; in occasione di un’interrogazione illustrata dall’On. Simone Billi (Lega), lo scorso 25 ottobre il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, Massimo Bitonci, ha reso noto questi dati: gli iscritti all’Aire in possesso di almeno un immobile (o una quota) in Italia, sono circa 564.000, di questi, 485.000 risultano proprietari di un’abitazione che può essere considerata "prima casa".

Giovanna Chiarilli