Toglievano multe o le facevano pagare in misura ridotta in cambio di soldi, cene in ristoranti e trattamenti estetici e sanitari. Per questo motivo tre donne tra i 57 e i 58 anni - un agente e due impiegate amministrative della polizia municipale di Milano - sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale meneghino.

L'ACCUSA NEI LORO CONFRONTI
L'accusa nei loro confronti - a vario titolo - è quella di accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica ai danni della Pubblica Amministrazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale e corruzione.

OPERAZIONE "GHISA SCURA"
Le indagini (denominate in codice "Ghisa Scura") che hanno portato le tre donne nel mirino dei carabinieri, sono nate a seguito di una denuncia presentata nel gennaio 2018 agli sportelli della tenenza carabinieri di Rozzano (Mi) da un uomo cui era stato proposto di pagare la metà della cifra dovuta in contravvenzioni al Comune.

"AGGIRAVANO" IL SOFTWARE
Come hanno spiegato gli uomini del nucleo investigativo dell'Arma che hanno condotto tali indagini, è venuta alla luce l'esistenza di un sistema criminoso che, sfruttando in modo fraudolento alcune applicazioni del software che gestisce la riscossione delle multe al Codice della Strada, consentiva di evitare il pagamento delle contravvenzioni, ovvero di pagarle in "misura ridotta" anche quando non era più consentito per la scadenza dei termini.

IL TRUCCHETTO USATO
Il trucco, come hanno spiegato gli investigatori, era molto semplice: accedendo al database, le "furbette" avrebbero copiato un codice di pagamento già utilizzato, in modo così da far passare per saldate contravvenzioni che invece dovevano ancora essere saldate.

SOLDI E CENE IN CAMBIO
Le tre arrestate, in cambio, avrebbero ricevuto soldi, sedute e trattamenti (estetici e sanitari) in centri benessere, cene presso ristoranti ed altro, provocando un danno erariale al Comune stimato in oltre euro 31mila euro.