Con l’assedio del caldo torrido si impennano di oltre il 32% i consumi di energia elettrica in Italia fra il mattino e le ore centrali della giornata con i condizionati che lavorano a pieno ritmo. E’ quanto emerge da un’analisi Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Terna che gestisce la rete elettrica nazionale in relazione all’ultima ondata di calore che ha fatto scattare il bollino rosso a livello di rischio 3, il più alto, su 11 città italiane da Ancona a Bologna, da Bolzano a Campobasso, da Firenze a Frosinone, fino a Latina, Perugia, Rieti, Roma e Trieste.

I sistemi di climatizzazione lavorano a pieno ritmo soprattutto nei grandi centri urbani dove a causa dell’asfalto, del traffico e dei palazzi è più forte l’impatto della bolla di calore. Con la diffusione degli impianti di raffrescamento – avverte Uecoop – è importante un utilizzo equilibrato per evitare il rischio di pericolosi sbalzi termici con raffreddori, tracheiti e influenze fuori stagione. Secondo le indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) – sottolinea Uecoop - è necessario mantenere un differenziale di temperature di circa 7 gradi fra esterno e interno, posizionare gli impianti in punti strategici della casa o dell’ufficio in modo da rinfrescare senza soffiare direttamente aria fredda sulle persone e durante le ore di sonno cercare di limitare l’uso perché aumenta il rischio di malanni respiratori dovuti a colpi di freddo.

Con l’arrivo di ondate di caldo torrido sempre più frequenti – conclude Uecoop – stanno cambiando i protocolli di assistenza ai più deboli, in particolare gli anziani, con un’attenzione maggiore alle temperature interne degli ambienti, all’idratazione della persona e a una gestione ragionata dell’abbigliamento in funzione anti calore e contro gli sbalzi termici nei locali climatizzati.