Buen día, Estoy leyendo el diario La Gente d'Italia donde se dice que se puede averiguar algo de los apellidos italianos. Mis abuelos eran de apellido: La Rovina (abuelo materno) y Torrielli (abuela materna). Si me pueden decir algo les agradecería. Siempre es bueno saber de la familia y antecesores. Desde ya muchas gracias!

Cordiales saludos, Gustavo Rivero

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Caro Gustavo,

purtroppo con i dati che mi invia (ovvero il solo cognome) posso dare solo informazioni generali di persone omonime che non è detto appartengano al suo ramo familiare. Partiamo dal cognome del nonno materno Rovina; il cognome dovrebbe derivare dal nome medioevale Ruinus, esistente sia a sé stante che come forma aferetica del nome Garuinus, una seconda ipotesi propone una derivazione dal nome franco Rovin, Rowena, a sua volta derivato da un soprannome con il significato di rosso vermiglio, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo con un Carolus Ruinus eminentis scientiae doctor all'Università di Bologna tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500.

In Italia ci sono circa 115 famiglie Rovina diffuse in varie regioni così ne abbiamo: 28 in Lombardia, 22 in Emilia-Romagna, 18 in Friuli Venezia Giulia, 14 in Toscana, 12 in Piemonte, 6 in Lazio, 5 in Veneto, 3 in Liguria e Sardegna, ed una in Calabria, Trentino Alto Adige, Campania. La famiglia Rovina è presente in 59 comuni italiani. Fra le famiglie storiche ne ricordo una che era detta anche Ruini, oriundi da Corte nel Bergamasco, si stabilirono a Reggio Emilia dove godettero nobiltà fino al 1250, si trasferirono successivamente in Bologna nel 1511 col famoso giureconsulto Carlo, figlio di Corradino, il quale vi condusse il proprio figlio giovinetto Antonio, che fu professore nella Università di Ferrara, Padova e Pisa dove si era laureato nel 1484. Carlo fu chiamato a Bologna per leggere Giurisprudenza in quella Università o, come si diceva allora, Studio Bolognese e nella nuova sede conseguì ragguardevoli ricchezze.

Antonio fu degli Anziani ed il figlio, Carlo, nel 1584 vestì la toga senatoria ed i suoi figli ebbero il titolo di Conte ed occuparono le cariche di governo in Bologna, ma la Casata successivamente vi godette nobiltà fregiata anche del titolo marchionale ed ebbe pure notai, architetti, governatori di Lugo di Romagna, pittori, veterinari, nunzi apostolici e vescovi di Polonia. Esiste anche una famiglia originaria di Ayala, aveva la sua Casasolar (Casa storica antica di famiglia) nel luogo di Retes de Llanteno, il consiglio comunale di Ayala e il partito giudiziario di Vittoria. Ci sono diverse famiglie con questo cognome in Spagna. Gli storici notano giustamente che non tutte le famiglie di questo cognome hanno un'origine comune. I suoi discendenti si diffusero in diverse regioni della Spagna. Altri andarono in America. Di questa famiglia abbiamo notizie nella "Enciclopedia araldica e genealogica ispano-americana. A. e A. Garcia Carraffa - Repertorio di blasoni della comunità ispanica".

Ora trattiamo il cognome della nonna materna Torrielli; in Italia ci sono circa 115 famiglie di questo cognome diffuse nelle seguenti regioni: 67 in Piemonte; 38 in Liguria; 4 in Lombardia; 2 in Lazio ed una in Veneto. I Torrielli sono presenti in 53 comuni. Fra le famiglie storiche di questo cognome ricordiamo: la nobile famiglia piemontese, originaria da Molare e con diramazioni anche in Torino ed in Roma, detta Torrielli o Tornielli di Crestvolant. La famiglia risulta fregiata del titolo di Conte, con il predicato di Crestvolant (1839) e la sua blasonatura è riportata nella pregevole opera "Il Blasonario Subalpino", di Antonio Manno.

Lo stesso Manno, inoltre, asserisce che tal famiglia potrebbe discendere dagli omonimi nobili novaresi. In ogni modo, la genealogia documentata della famiglia, risulta essere la seguente: Sebastiano, il quale testò nel 1663, da cui: 1) Bartolomeo; 2) Francesco; 3) Gian Giorgio, Sergente Maggiore (1691), il quale sposò Giovanna, del capitano Giovanni Albertotti. Francesco Maria sposò Clara Buzzi Lenghi, da cui: 1) Gian Antonio, dello Speron d'oro, il quale sposò Anna Maria Gaioli; 2) Francesco; 3) Federico; 4) Giacinta, sposata con Luca Gaioli. Celestino Carlo (morto a Molare, 12 agosto 1840) fu creato conte (16 marzo 1826) per maschi primogeniti.

Esiste un’altra famiglia nobile bresciana di questo cognome i cui dati storici sono i seguenti: originaria dal Bergamasco, da Giovanni e dalla sua consorte nobile Antonia Peroni nacque in Castrezzato nel 1844 Alessandro (nato il 23 marzo e morto il 3 febbraio 1917), egli aveva sposato Paolina Callegari (nata nel 1856), della famiglia dei celebri scultori bresciani, dalla quale ebbe due figli:

1) Antonietta (nata Castrezzato, 25 luglio 1874), sposa al nobile Gerolamo Calvi.

2) Giambattista (nato l8 dicembre 1875, deceduto nel 1923), dottore in giurisprudenza, ufficiale di complemento di cavalleria in guerra, che sposò in prime nozze donna Eleonora dei marchesi Litta Modigliani (deceduta il 20 marzo 1917), e in seconde nozze Antonia Miotti Migliavacca.

Figli del primo letto: a) Alessandro (nato a Milano, 16 febbraio 1911); b) Lorenzo (nato a Brescia, 23 giugno 1912); c) Maria Vittoria (nata a Brescia, 2 settembre 1915). 3) Alessandro Ugo (nato a Castrezzato, 13 luglio 1887), che sposò in prime nozze Teresa Scudellari e in seconde nozze Dora Hofmann, vedova Colongo.

Un personaggio storico famoso è Tonina Torrielli (Serravalle Scrivia, 22 marzo 1934) che è stata una cantante italiana, in voga negli anni cinquanta. Conobbe la notorietà partecipando al Festival di Sanremo nel 1956, piazzandosi al secondo posto con "Amami se vuoi" e partecipando con lo stesso brano all'Eurofestival. È rimasta attiva in campo musicale fino al 1965, partecipando ad altre sette edizioni del Festival di Sanremo, venendo talvolta considerata "rivale" della più nota Nilla Pizzi. Fu soprannominata "la caramellaia di Novi Ligure". Prima di diventare una contante fu una operaia in una fabbrica dolciaria a Novi Ligure, poi si iscrive al Concorso Voci Nuove nel 1955, vincendolo.

Questo le dà diritto ad accedere nell'anno successivo al Festival di Sanremo. Infine, nel maggio 2017 è apparsa nuovamente in televisione per incoraggiare Francesco Gabbani, rappresentante per l'Italia all'Eurovision Song Contest, in qualità di prima artista italiana ad aver partecipato alla manifestazione.

Pier Felice degli Uberti, Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano