Una decisione giuridica in qualche modo shock, destinata ad alzare un mare di polemiche. Non si potrà, infatti, più utilizzare il termine "Alto Adige" e il corrispondente aggettivo "altoatesino". E' quanto ha stabilito il Consiglio provinciale di Bolzano. Resta invariato, invece, il vocabolo in lingua tedesca Suedtirol, mentre in italiano si utilizzerà solo il termine "Provincia di Bolzano".

LA MODIFICA DEL DISEGNO DI LEGGE NUMERO 30
In soldoni, il provvedimento approvato dall'assemblea provinciale ha modificato il testo italiano del disegno di legge numero 30 sull'adempimento degli obblighi della Provincia autonoma derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. Nella versione tedesca del testo permane il "Suedtirol", ma non più l'Alto Adige, sostituito invece con "Provincia di Bolzano" nella versione italiana

IL COMMENTO DI KOMPATSCHER
"Credo che il governo italiano non si permetterà di impugnare questa legge. Sarebbe un grave affronto, e comunque non ci sarebbero problemi davanti alla Corte costituzionale", ha commentato Arno Kompatscher, presidente della Provincia autonoma, il quale successivamente ha chiarito la questione. "La denominazione Alto Adige non è stata abolita. Va ricordato che non sarebbe neanche possibile, visto che la denominazione della Regione Trentino Alto Adige Suedtirol è sancita dalla Costituzione".

COSI' L'APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE
Il disegno di legge è passato con 24 sì, 5 astensioni tra cui Pd, Verdi, Lega e un no (L'Alto Adige nel cuore-Fratelli d'Italia).

IL DURO MONITO DI FORZA ITALIA
Duro il commento di Forza Italia. “Si tratta di un vero e proprio attentato alla Costituzione”, ha detto Michaela Biancofiore, deputata e coordinatrice regionale del movimento azzurro in Trentino Alto Adige.

L'AFFONDO DEL MINISTRO BOCCIA
"Ho chiesto, personalmente. al presidente Kompatscher di intervenire sulla norma relativa al disegno di legge. E' necessario rendere i testi italiani e tedeschi perfettamente identici e rispettosi della Costituzione. Se così non dovesse essere la legge sarà impugnata dopo la sua pubblicazione" ha chiosato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.