Vorrei spendere due parole di solidarietà per Matteo Salvini, un uomo al quale la sorte ha chiaramente voltato le spalle. Da quando in agosto ha lasciato il governo, dove era un potente (e prepotente) ministro dell’Interno, gli è andato tutto storto. Era un lavoratore, questo va detto: almeno 5 comizi al giorno in giro per l’Italia (con aerei di Stato, sotto inchiesta). Il coronavirus lo ha azzoppato, ormai può solo infastidire qualche fidanzata nel chiuso della sua cameretta. Di recente ha dato un’intervista a un giornale spagnolo, parlando malissimo del nostro governo, impegnato nella difficile gestione del coronavirus. Valanghe di critiche sulla sua testa. Magari avrà pure ragione, ma poteva anche stare zitto. Poi ha cercato di rimediare dicendo che "La Lega comunque c’è". Coro: purtroppo. "Poi ha cominciato a sbarellare sul serio, sfiorando la demenza: ha proposto di abolire tutte le imposte del 2020 (bancarotta in poco più di 90 secondi). Un’idea così nemmeno a uno scappato da una casa di cura poteva venire in mente. "La questione vera è che nemmeno Salvini capisce più che cosa lui ci stia a fare qui. Sta sulle scatole a qualunque possibile socio politico. Non andrà mai a palazzo Chigi come primo ministro semplicemente perché è impresentabile. Fino a oggi aveva fatto fortuna pigliandosela con i negher. Ma la cosa non interessa più a nessuno, il coronavirus arriva dalla Germania (tutti belli, biondi, occhi azzurri), nessun negher infetto. Insomma, stava seduto su un comodo sgabello, ma qualcuno glielo ha sfilato da sotto il sedere. Potrebbe andare a fare il falegname insieme a Dibba, ma lavorare stanca. E infatti nemmeno Dibba fa davvero il falegname".

GIUSEPPE TURANI