Coronavirus, quelli che non esiste. O, se proprio esiste, non fa male. Piccoli negazionisti crescono, nelle piazze riconvocate a protesta sia dalla destra per così dire ufficiale (Lega-FdI-Fporza Italia) sia dalla destra eversiva che oggi veste di arancione il tradizionale nero. Piccoli negazionisti crescono nelle tv e sui giornali, dove stanno riconquistando, se non già una par condicio, di certo un posto al sole. Lo dicono strano e questo allo show mediatico piace un sacco. Insomma, negazionisti del coronavirus non hanno ancora lo status riconosciuto ai No Vax, non si fanno ancora dibattiti come tra un No Vax e un biologo entrambe opinioni ma quasi ci siamo. Piccoli negazionisti e a questo punto neanche tanto più piccoli ingrossano soprattutto nella società, tra la cosiddetta gente. Negazionismo pragmatico sta sfondando tra un certo tipo appunto di gente, fondamentalmente tra coloro che hanno (avevano) lavori o attività colpiti dalle misure anti epidemia. Qui il negazionismo avanza come rifiuto di continuare l’epidemia. Rifiuto a continuare, a prescindere dall’epidemia.

Negazionismo pragmatico ma per nulla blando quello che s’avanza tra commercianti ed esercenti di attività dove l’affluire di umani è vitale. Sta già prendendo la forma della fatica dell’applicare, della inapplicabilità dei distanziamenti mascherati. La forma della profezia di un proprietario di cento sportivo, profezia che va ad autoavverarsi: "Tra 40 giorni di mascherine non ne vedremo più". Negazionismo duro e puro invece quello che si fa ospitare in piazza e sui giornali della destra. No Vax e No Euro si sono fusi e sono andati insieme in corteo. Ma con loro c’è qualcosa di più, qualche arruolato in più: il negazionismo anti scienza e anti Stato si fondono a vedono aggiungersi a loro coloro che si potrebbero definire i rimozionisti. Coloro che non ce la fanno più a sostenere la realtà, quindi la rimuovono assegnandole caratteristiche maligne. Complotto della Cina, complotto degli Usa, complotto di Big Pharma, complotto di Bill Gates, complotto degli Stati contro gli individui…

Negazionismo dolce che fa finta di interpretare e divulgare quel che ipotizzano alcuni medici (stanchezza del virus) e invece interpretano l’approssimazione ingannevole e irresponsabile dei divulgatori. Negazionismo per così dire politico: mica tanto militanti del negazionismo in quanto tale, ma di certo militanti anti Stati e governi che invisi e quindi oppressori, anche ovviamente sul coronavirus. Negazionismo ideologico, ad esempio negli Usa (ma anche qui da noi) il rifiuto e ripudio della mascherina come attestato di appartenenza virile ai forti e invece la mascherina come testimonianza del carattere imbelle di chi la porta. Mascherina è di sinistra, no mascherina è di destra: grottesco ma vero. Coronavirus, quelli che non esiste. E quelli che, se esiste, non fa male. Ragioni culturali, sociali, politiche, economiche psichiche per ogni forma di negazionismo ce ne sono e se ne trovano quante se ne vuole. La semplice lettura di semplici manuali di storia antica e moderna e contemporanea mostra e dimostra che hanno avuto i negazionisti fratelli di opinione e di movimento e di mobilitazione in ogni epoca e latitudine. E che nella storia occupano un posto e ruolo costante: schierati al fianco, anzi a far truppa e corpo ufficiali alla e per la parte sbagliata.

La pars destruens di homo sapiens nei suoi circa cinquemila anni di storia conosciuta è sempre, senza eccezioni, abitata da quelli che hanno in sospetto e dispetto il pensiero razionale, la scienza e che fanno del loro particolare interesse l’unica divinità da onorare e del loro non sapere l’architrave della conoscenza del mondo. Non c’è…nessuna evidenza scientifica che non sia così anche oggi. Anzi, non serve microscopio per vedere che quelli che coronavirus non esiste, se lo sono inventati i potenti per fregare il popolo somigliano come gocce d’acqua a quelli che nella storia hanno bruciato biblioteche, organizzati e festeggiato pogrom, mandati al martirio prima innocenti pagani, poi innocenti cristiani, quindi innocenti musulmani e viceversa. Nel loro piccolo… somigliano come gocce d’acqua ai campioni delle parti sbagliate della Storia. Ma qui e oggi, giustamente e per fortuna, c’è libertà anche di negazionismo. Coronavirus, quelli che non esiste o, se esiste, non è vero che fa male. Ok, libertà di pensarlo e raccontarlo.

Però, in caso di malattia, nel malaugurato caso qualcuno dei senza mascherina per bandiera venisse contagiato dal virus che non c’è e se lo sono inventato i potenti…E in caso di vaccino, se e quando verrà, in entrambi i casi quelli che coronavirus non esiste…in fondo alla fila. Tanto, vaccino, se sarà, sarà invenzione per spillare soldi e comunque sarà inutile perché coronavirus non esiste e, se esiste, non fa male .Quindi i negazionisti non avranno difficoltà a farne a meno. Tanto, se ci si ammala è solo una influenza come le altre, quindi i negazionisti non avranno difficoltà a guarire più o meno da soli. Coronavirus, quelli che non esiste o se esiste non fa male vanno presi in parola e rispettati nelle loro convinzioni e libere opinioni, quindi, in caso, ultimi ad essere presi in ospedale (se c’è posto) e ultimi ad avere la dose di vaccino. È il minimo che si possa fare per dare il giusto riconoscimento alle loro idee.

LUCIO FERO