Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ieri ha tenuto una conferenza stampa durante la quale si è rivolta direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte presentandogli cinque proposte. La prima riguarda il dl ristori: “Pensiamo che ci sia la necessità allargare i contributi previsti a tutte le attività che abbiano avuto una contrazione del fatturato superiore al 33% rispetto all'anno precedente in un periodo di riferimento”. Per quel che riguarda la seconda proposta, c’è la necessità di lavorare sui costi fissi, poiché “la logica del bonus è sbagliata e chi è chiuso, per esempio, non può pagare la Tari”. Altro tema, quello del credito d'imposta: anche per gli affitti, “va esteso a tutte le attività con una perdita del fatturato superiore del 33% e deve passare dal 60 al 100%”. E poi c’è il bisogno di un sistema unico di ammortizzatori sociali “perché tutti i lavoratori sono uguali e non deve esserci discriminazione tra autonomi e dipendenti”. Sempre sul fronte del lavoro, per la Meloni è necessario che “il blocco dei licenziamenti si sovrapponga perfettamente alla Cig. Devono camminare di pari passo, perché attualmente non è così”. Ora però la numero di FdI chiede al premier, che tanto parla di collaborazione, di accogliere queste proposte: “Parliamo di cose concrete, invece di parlare di cabine di regia. L'Italia è in fase di difficoltà, è stato smentito, per fortuna, il lockdown totale. Non voglio fare polemiche e dimostrare ancora una volta che quando l'Italia chiama, ci siamo sempre. Al di là degli appelli di facciata alle opposizioni, non siamo mai stati ascoltati, oltre 2mila le proposte presentate da noi e tutte sono state bocciate Fin qui non abbiamo potuto determinare nulla, nonostante si dica che sono pronti a collaborare”. La Meloni ha chiesto poi chiarezza sullo scostamento di bilancio: “Ora c'è il dl ristori, la legge di bilancio, probabilmente un nuovo scostamento di bilancio, quindi quando ci si dice dialoghiamo ci si deve spiegare come questo avverrà. Noi abbiamo votato due dei tre scostamenti di bilancio, ma non abbiamo mai potuto dire la nostra su come quei soldi sono stati spesi. È difficile che ci si possa chiedere di continuare a indebitare i nostri figli a scatola chiusa, ci si deve dire come vengono spesi quei soldi voce per voce e bisogna smettere di spendere quei soldi per bonus o marchette”.