Non è mai accaduto, nel corso naturale di una pandemia, che a una seconda ondata ne seguisse una terza. Ma questo Coronavirus è così duro da debellare (in attesa del vaccino) che oggi l’Osservatorio mondiale della Sanità ha fatto sapere all’Europa che purtroppo questa opzione non è da scartare e tutto ciò potrebbe accadere all’inizio del nuovo anno. Per evitarlo, ha spiegato l’Oms, bisognerà attrezzarsi da sùbito. Secondo l’inviato speciale David Nabarro, che ha parlato con il quotidiano svizzero ‘Badener Tagblatt’, i governi del vecchio continente non hanno realizzato le strutture necessarie durante l’estate, dopo aver riportato sotto controllo la prima ondata. "Adesso abbiamo la seconda, se non costruiranno le infrastrutture necessarie avremo una terza ondata all'inizio del prossimo anno”. Insomma, un chiaro avvertimento a tutti i governanti: non bisogna ripetere gli errori dei mesi scorsi e bisogna far tesoro di quanto sta accadendo ora. Secondo Nabarro, per esempio, in Asia e soprattutto nella Corea del Sud l’emergenza si sta affrontando con più attenzione: “Lì le persone sono pienamente coinvolte, assumono comportamenti che rendono difficile la circolazione del virus. Mantengono le distanze, indossano mascherine, si isolano quando sono malate, proteggono i gruppi più a rischio”. Per il rappresentante dell’Osservatorio, poi, in Europa si tende a eliminare le restrizioni con troppo anticipo: “Un altro elemento che è molto chiaro in Asia orientale è che una volta che hanno ridotto i numeri dei casi non allentano le misure. Aspettano fino a quando il numero di casi è basso e rimani basso”. Chiaro è che sarà fondamentale l’arrivo del vaccino che sarà disponibile, in pratica, dal nuovo anno. Ma Nicola Magrini, ospite della trasmissione ‘Mezz’ora in +’ su Rai3, ha spiegato che fino a giugno non ci sarà una vaccinazione di massa della popolazione, che dovrebbe avvenire comunque entro l’estate. “Arriveranno – le sue parole - anche altri vaccini e probabilmente in 3 mesi, da gennaio a marzo, potremo avere una capacità vaccinale fino a 10 milioni di persone”. Sui dubbi dei no vax “risponderemo con gli studi di farmacovigilanza attiva, e una app dei vaccinati, ma senza costringere nessuno”. Anche se nella realtà l’obbligatorietà potrebbe essere destinata per il personale sanitario, per le Rsa e per gli anziani.