Le donne, ormai, sono le protagoniste assolute dello sport italiano. Conquistano medaglie, stabiliscono record e primati molto più dei loro colleghi uomini. Eppure, non ce n'è una al timone di una federazione sportiva. E da quando è stato fondato, il Coni non ha mai avuto una donna al vertice.

Proverà a correre contro la storia e la tradizione Antonella Bellutti, che ha annunciato nei giorni scorsi l'intenzione di scendere nuovamente in pista. Non nei velodromi, dove nel 1996 ad Atlanta e nel 2000 a Sidney ha conquistato due ori olimpici, ma per una sfida forse ancora più difficile: conquistare la presidenza del Coni.

Il prossimo 13 maggio, a Milano, sfiderà Giovanni Malagò che per l'occasione ha fatto spostare la sede delle votazioni: da Roma, appunto, al capoluogo lombardo. Il motivo? Roma avrebbe fatto pensare alle mancate Olimpiadi, a cui l'amministrazione comunale e il Movimento grillino si sono opposti strenuamente. Milano, invece, i Giochi li ha ottenuti, in coabitazione con Cortina, per l'edizione invernale del 2026.

Nata a Bolzano, 52 anni, ex ciclista su pista, su strada nonché specialista del bob, Antonella Bellutti è stata l'unica italiana ad aver fatto della nazionale in tre differenti federazioni e ad aver partecipato sia ai Giochi Olimpici estivi che invernali. Dopo la carriera da atleta è diventata docente, formatrice, dirigente sportiva e imprenditrice nel settore turistico. Se sarà a eletta proverà a rinnovare il paludato mondo dello sport italiano, ancora in mano a vecchie logiche di potere.