di ROBERTO ZANNI
Tutte le speranze sono rivolte al 2021, ma sì anche quelle dei bucatini. Inutile elencare quello che di male ci ha portato il 2020 'bisesto e funesto', lo sanno tutti. Ma negli Stati Uniti, per i tanti che amano la pasta vera, quella italiana ovviamente, il 2020 accanto a tutto il resto, ci ha aggiunto anche la certo piccolissima ciliegina sulla torta, anzi l'ha proprio tolta.  Non ci sono più bucatini De Cecco sugli scaffali o almeno sono diventati merce rarissima. Se in un primo momento si trattava solo di una impressione, di un vago sospetto ecco che da New York è arrivata la triste conferma con un divertente, preciso, attento racconto su 'Grub Street' di Rachel Handler. E attenzione, se tutti sanno dell'esistenza di Big Pharma, ecco che salta fuori anche un'altra teoria cospirativa che non poteva che arrivare da Big Pasta. Di cosa si tratta? Le grandi aziende starebbero infatti utilizzando le norme governative per punire i concorrenti e di conseguenza i consumatori. Ad essere stata usata addirittura Food and Drug Administration, la celeberrima FDA quella che, tanto per restare all'esempio più recente e più noto negli Stati Uniti e non solo, ha dato l'ok per l'uso dei vaccini anti-COVID. Un piccolo passo indietro per vedere quello che è successo: all'inizio di marzo, più o meno in simultanea con lo sbarco negli States del Coronavirus, la FDA mentre si stava avvicinando una carenza di prodotti di prima necessità che stava colpendo tutto il Paese a causa della pandemia, avrebbe bloccato le importazioni dei bucatini della De Cecco dall'Italia. Il motivo un cavillo, se così si può dire: infatti era stato scoperto che il contenuto di ferro della pasta italiana era 10,9 milligrammi per libbra invece dei 13, sempre milligrammi, richiesti dalla FDA. C'è subito da aggiungere che i bucatini in questione sono perfettamente salubri, sicuri, non rappresentano una minaccia per la salute dei consumatori e sono perfettamente legali in Italia come in tutta l'Unione Europea. Ma la FDA avrebbe deciso di bloccarne l'importazione. Per Rachel Handler però ci sarebbe molto di più: infatti la FDA avrebbe agito sotto la spinta dei concorrenti della De Cecco che avrebbero trovato così la maniera di fermare un avversario molto pericoloso, già perchè il marchio italiano, conosciuto in tutto il mondo, rappresenta una delle tante eccellenze del Made in Italy. De Cecco, fondata nel 1866 a Fara San Martino in provincia di Chieti, ancora oggi dopo oltre un secolo e mezzo di attività ha la propria sede principale nello stesso paese dell'Abruzzo, solo una delle tante caratteristiche che continuano a legarla in maniera indissolubile alle tradizioni della vera, autentica pasta italiana, quella più buona e gustosa, quella meridionale per essere ancora più corretti. Non sappiamo la nazionalità dei presunti autori della spiata alla FDA, ma se i sospetti fossero confermati gli americani sarebbero i primi indiziati, sta di fatto comunque che in mezzo alla pandemia l'agenzia federale, voce primaria del Department of Health and Human Services, si è messa  a pesare il ferro contenuto nei bucatini. Che adesso, almeno quelli della De Cecco, sono diventati introvabili. C'è anche un altro aspetto, della stessa valenza della carenza di bucatini, messo in rilievo nell'articolo di Rachel Handler: nonostante una indagine profonda, contattati tutti dalla FDA (dove è stato trovato un riferimento allo stop causa appunto mancanza di ferro) fino alla De Cecco ovviamente, poche e reticenti sono state le risposte. Se la FDA ha spiegato di essere in questo momento in altre cose affaccendata, e si può capire, dal pastificio abruzzese non è arrivato invece nessun commento. Da altre parti, riportate anche sotto nomi di fantasia, si è parlato, a grandi linee, di problemi che avrebbero una origine antica: tra Big Pasta, i grandi produttori a stelle e strisce e appunto l'azienda italiana. Una guerra che sarebbe tornata d'attualità grazie (o per colpa) dei bucatini che, a quanto pare, almeno quelli De Cecco, sarebbero ancora introvabili. Da New York fino a Chicago, dalla Pennsylvania per arrivare anche a Miami: ma che fine hanno fatto i bucatini?