di Lucio Fero

Costruttori, oggi si chiamano così, fa più fino. Fino a ieri si chiamavano i Responsabili, ma faceva troppo Razzi e Scilipoti. Costruttori va meglio, fa il verso a Mattarella. Mattarella diceva ai leader politici di esser, tentare di essere, costruttori. Data l’impossibilità strutturale della missione, si è malamente tradotto in: costruiamo la dozzina di voti al Senato che servono per far continuare Conte al governo.

Costruzione in corso e a buon punto - Costruzione dei Costruttori a buon punto secondo bollettino di giornata della crisi. Fondata o semplicemente nella speranza che si auto avveri, la profezia rimandata di bocca in bocca parlamentare e giornalistica è che la dozzina di voti pro Conte si trova. E non sarà certo un problema premiare qualcuno dei Costruttori con un posto nel governo. Anche premiare non si dice, fa più fino dire riconoscere ruolo e valenza politici.

Dodici è il primo numero…e anche il secondo - Dodici è il primo numero di un ambo. In realtà non sarebbe proprio un ambo perché dodici è anche il secondo numero. Dodici come la dozzina (almeno) di Costruttori al Senato, costruttori di un altro paio d’anni di governo Conte. E dodici come la percentuale di voti raccolti qualora si votasse e Conte andasse alle elezioni anticipate con la sua creatura, il suo partito battezzato Insieme. Anche qui, profezie. Un sondaggio che assegna all’eventuale partito di Conte il 12 per cento dei voti. Un mormorio di massa tra parlamentari e giornalisti per cui Insieme, se non è proprio un partito già fatto, è comunque il grosso bastone che Conte tiene dietro la schiena, il bastone alla cui sola idea il Pd di Zingaretti si spaura.

Dice il sondaggio che Conte è diventato il capo del Pd - Il sondaggio mostra, tra ipotetiche cifre e stiracchiate domande, una sola costante statistica e politica: i voti che un partito di Conte prenderebbe li toglierebbe praticamente tutti al Pd di Zingaretti. Ci si può credere: altra politica il Pd di Zingaretti non ha se non quella di tenere Conte al governo. Conte, l’uomo scelto fa M5S per fare “l’avvocato del popolo” contro ogni riformismo di governo, Conte è ora per il Pd la capitale da difendere, il premier da salvare e tenersi, l’unico candidato premier possibile quando si voterà.

Sic transit…così si passa dall’aspirazione ad essere il partito delle riforme al governo (Veltroni), dal riformismo spesso solo mimato e comunque insolente (Renzi) al partito body gard (e anche un po’ colf) di Conte. Socialdemocrazia? Liberismo temperato? Il Pd di Zingaretti si colloca in un mix di governismo ad ogni costo in populismo di sinistra. Il come di questa formula politica lo delega a Conte.

Costruttori e Insieme…state sereni - Renzi ormai ufficialmente chiamato l’Inaffidabile, Renzi fastidio di cui liberarsi, Renzi senza la cui zavorra governo governerà alto e veloce al passo accelerato dei Costruttori, una volta disse: “stai sereno”. E da allora le due paroline insieme in politica significano sentenza avversa e definitiva.

Ecco, ora Conte più M5S più Pd più Costruttori, più Leu ci dicono che governo Conte resta e sarà più adeguato di prima. Finalmente riuscirà a concepire come spendere i miliardi Ue in investimenti e non in sussidi. Finalmente deciderà cosa fare di Alitalia, ex Ilva, Monte Paschi di Siena. Finalmente mostrerà in concreto ai lavoratori cosa fare e dove andare quando finiranno Cassa Integrazione e blocco licenziamenti.

Finalmente smetterà di sbrodarsi di auto incenso e lodi per la pandemia Regioni a colori, strategia talmente efficace che nessuno in nessuna Regione si ricorda che colore è quel giorno. Finalmente si spiegherà al paese che la scelta costante di tenere scuole superiori chiuse deriva dal tanto a che servono? Ci sono (quasi sicuro) i Costruttori. C’è (pare) Insieme. Renzi non c’è più. Il Pd come non ci fosse. Stiamo sereni.