Una corsa contro il tempo per trovare i numeri. Una nuova maggioranza. Renzi ha aperto la crisi di governo facendo dimettere le sue ministre e un sottosegretario, Conte sta facendo di tutto in vista del voto di fiducia al Senato in programma martedì. Ma la caccia ai responsabili sembra si stia rivelando più complicato del previsto. Italia Viva, per ammissione dello stesso premier, sarà esclusa dal nuovo esecutivo.

E l'Udc si sfila. “Non si può gettare il Paese nella palude e nel caos – fa sapere l'Unione di Centro attraverso una nota - gli italiani sono stanchi e stremati. Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel Centrodestra. Continueremo a lavorare in questo frangente drammatico per il bene del Paese. I nostri valori non sono in vendita”.

Sbatte la porta il centrodestra, per cui l'unica via praticabile è quella delle elezioni. Si annunciano ore calde, caldissime. Rese ancor più roventi dalla lite, dura, tra Carlo Calenda e Clemente Mastella.

“Comunque anche io ho avuto l’onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo “tu appoggi Conte e il PD appoggia te a Roma” - ha scritto sui suoi social il leader di Azione -. Scarsa capacità di valutare il carattere degli uomini. O quanto meno il mio. Costruttori del nulla. Ho riflettuto un giorno sul rendere pubblica una telefonata privata. E tuttavia considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo. Non ho motivo di pensare che il PD fosse a conoscenza di quanto detto”.

Immediata la replica del sindaco di Benevento: “Non ho alcuna titolarità per parlare a nome del Pd” ha specificato in una nota, prima di attaccare con fermezza Calenda. “Sei rimasto quello che conoscevo all'epoca del Cis di Nola, che era il referente per le segnalazioni. Ruolo modesto, perché sei moralmente modesto. Sei una persona di uno squallore umano incredibile”.

Ai microfoni di TgCom Mastella ha poi aggiunto: “Al mi chiamo fuori perché, dopo aver cercato di dare consigli su come risolvere la crisi, sono stato attaccato sul personale. Vedo più un Conte ter con un rimpasto e un rientro di Italia Viva che un governo Conte sostenuto da un'altra maggioranza con l'ingresso di responsabili”.