La sonda Perseverance è su Marte. Il sogno di scovare forme di vita sul pianeta rosso e’ormai una realta’. Ma c’e una parte di Italia anche nel progetto tutto americano della Nasa. Si perche’ fra le scienziate in prima linea nel progetto  c’è la nostra Teresa Fornaro, ricercatrice all’Inaf di Firenze, napoletana, nativa di Brusciano, unica italiana tra i 13 “participating scientist” della missione spaziale. Teresa Fornaro, guida il progetto che  permettera’ di utilizzare i dati forniti dagli strumenti di bordo della Perseverance per un progetto di ricerca.La Fornaro, e’ affiancata da tre altri tre ricercatori italiani esperti di astrobiologia,  John Brucato e Giovanni Poggiali.  Il team collaborera’ con i responsabili scientifici dello strumento Sherloc, equipaggiato con la telecamera Watson, e con quelli dello strumento SuperCam. “Il nostro ruolo – spiega Teresa Fornaro- sarà aiutare il team scientifico a identificare molecole organiche sulla superficie del pianeta, la loro natura e il loro stato di preservazione” . Analisi dei dati ed esperimenti di laboratorio nei quali si riproduce un ambiente marziano in miniatura permetteranno di capire se le molecole viste dai due strumenti siano il frutto di processi che non riguardano la vita, come quelli geologici, oppure molecole di origine biologica. In quest’ultimo caso, tutti i segnali di possibili forme di vita “che cerchiamo su Marte sono tutte riconducibili a un tipo di vita unicellulare. Questo perché – spiega la ricercatrice – evidenze di vita multicellulare sulla Terra sono comparse solo dopo miliardi di anni, dopo l’ossigenazione dell’atmosfera, quando è stato finalmente possibile uno sviluppo più complesso dei microrganismi”. Un processo che su Marte non ha avuto un tempo sufficiente per consolidarsi.

UN SOGNO PARTITO DA  BRUSCIANO (NAPOLI)

Chi è Teresa Fornaro, l’italiana del progetto Perseverance che fa sognare connazionali e concittadini? E’ napoletana, ed è la donna italiana che del progetto della Nasa per portare gli occhi dell’uomo su Marte su Marte con il rover che dà il nome al progetto è membro attivo. Originaria di Brusciano, una cittadina dell’aera partenopea, la Fornaro è nel team di 13 scienziati che hanno parte attiva nella missione. E’ laureata in Chimica ed ha un dottorato alla Normale di Pisa.

Teresa ha collaborato poi con l’Osservatorio di Arcetri dell’Inaf (l’Istituto nazionale di astrofisica) a Firenze. Tutto questo prima di andare a Washington e ottenere un postdoctoral research fellow al Geophysical Laboratory del Carnegie Institution for Science.