di ROBERTO ZANNI
Da oggi, lunedì 1 marzo 'Soberana 02', vaccino cubano contro il COVID, entrerà nella sua terza e finale fase, durante la quale saranno valutate efficacia e sicurezza prima di iniziare la somministrazione in maniera massiccia alla popolazione. Il farmaco, del quale saranno prodotte 100 milioni di dosi dalla società farmaceutica pubblica del Paese Biocubafarma, secondo i ricercatori dovrebbe superare in maniera rapida, alcune settimane, l'ultimo atto prima dell'ok definitivo. L'annuncio è stato dato da Fabrizio Chiodo, ricercatore italiano, che lavora al progetto con l'Instituto de vacunas Finlay di Cuba. "Soberana 02 - ha spiegato Chiodo - è uno dei quattro vaccini che Cuba sta sviluppando con l'obiettivo di immunizzare quando prima una nazione che è riuscita a controllare con successo l'infezione dal momento che il numero di decessi registrati dallo scoppio della pandemia non ha superato i 304 casi. Si tratta di un vaccino pubblico al 100% che si sta sviluppando senza scopo di lucro e rapidamente grazie alla rete eccellente di ricercatori, epidemiologi e medici cubani. Questo vaccino, molto sicuro, sarà iniettato a persone di età compresa tra i 35 e gli 80 anni e probabilmente sarà utilizzato anche in altre nazioni dal momento che sono molti i Paesi interessati, anche se Cuba vaccinerà prima i propri cittadini". Fabrizio Chiodo, nato e cresciuto a Palermo, ma originario della Calabria, precisamente Caccuri in provincia di Crotone, dall'anno scorso ricercatore del CNR, dal 2014 ha avviato un'importante collaborazione con il Finley de L'Avana,una partnership che va al di là del mero aspetto scientifico. "Cuba - ha spiegato Chiodo - rappresenta l'unico stato dove un prodotto può passare dal laboratorio alla clinica per una via totalmente pubblica. Io faccio questo lavoro per gli altri, spinto in particolare da un'etica molto determinata. E Cuba mi consente di poter rispettare quello in cui credo". E anche per questo Chiodo è stato ribattezzato il 'ricercatore militante'. E in una intervista  di qualche tempo fa al Sole 24 Ore ha raccontato di passare ogni anno almeno un mese a Cuba: "Insegno Chimica e Immunologia dei carboidrati alla Università de L'Avana. Tutto è partito diversi anni fa quando ero in Olanda con alcuni progetti Erasmus per scambi di studenti con Cuba". Intanto per la fase 3, l'ultima, sono previsti almeno 150.000 volontari che si sottometteranno al vaccino nel giro di qualche settimana e se i risultati saranno quelli che ci si attende Cuba diventerà il primo Paese latino-americano a immunizzare la propria popolazione con il prodotto di una ricerca nazionale. Il Governo de L'Avana finora non ha fatto trapelare le proprie intenzioni per quello che riguarda l'immediato futuro, ma gli analisti affermano che potrebbe essere possibile la vaccinazione anche per i turisti che viaggeranno a Cuba i quali potrebbero ricevere la prima iniezione sul territorio per poi portarsi a casa quelle successive: infatti dovrebbero essere tre le dosi necessarie da inocularsi nel giro di un paio di settimane. Una ipotesi che è stata ribadita da diversi studiosi tra i quali anche Helen Yaffe docente alla University of Glasgow in Scozia, esperta delle cose socialiste cubane e autrice di diversi libri storico-sociali dedicati all'isola caraibica. "Visto che entro l'estate - ha sottolineato - le persone avranno un disperato bisogno di andare in vacanza penso che Cuba possa candidarsi come destinazione ideale: la gente sta già parlando di sole, mare e Soberana 02. Così non mi sorprenderei se in tanti finissero per cercare il vaccino a Cuba e sono sicuro che i cubano lo offrirebbero".