Caro Direttore,
Da oltre quattro secoli la massima istituzione linguistica italiana, ogni suo parere sulla grammatica e sul lessico della "lingua del sì" è vangelo!

In principio fu solo un'allegra brigata di poeti e letterati, che tra il 1570 e il 1580 si riuniva a Firenze sfidandosi a colpi di cruscate, ossia di versi giocosi, nell'intento di fare il verso al tono pedante degli studiosi dell'Accademia Fiorentina. Su iniziativa del filologo e umanista Lionardo Salviati il gruppo si costituì in "accademia" il 24 marzo del 1585, dandosi un proprio statuto.

Il riferimento alla "crusca" richiamava l'opera di pulizia e selezione che sta dietro la produzione del "fior fior della farina", metafora della minuziosa ricerca della forma linguistica più pura che si prefiggeva il nuovo organismo. Di qui la scelta di utilizzare come stemma un buratto (o "setaccio") utilizzato per raffinare la farina. Dal 1590 nello stemma venne inserito il motto ufficiale: «il più bel fior ne coglie», adattamento del verso petrarchesco «e 'l più bel fior ne colse» (Canz. LXXIII, 36).

Pubblicato a partire dal 1612, il suo Vocabolario della lingua italiana, oltre a dare forma e regole alla lingua italiana, rappresentò un modello lessicografico per le lingue francese, spagnola, tedesca e inglese. Considerata la più antica accademia linguistica del mondo, la Crusca ha sede nella Villa medicea di Castello, che ospita una biblioteca con oltre 120mila volumi (tra cui manoscritti, incunaboli e cinquecentine)

Renato Silvestre