Dopo le notizie del rimpatrio dei due impiegati nell'ambasciata russa a Roma, Aleksey Nemudrov e Dmitri Ostroukhov nel caso di spionaggio che ha coinvolto anche un militare italiano, parla Walter Biot: "Ho sbagliato ma l'ho fatto per la mia famiglia", ha dichiarato il capitano di fregata, arrestato in un parcheggio di Roma mentre riceveva 5mila euro in cambio di documenti top secret. Ora è detenuto al Regina Coeli della Capitale.

PARLA IL GIP: "NON SI TRATTA DI CASO ISOLATO, BIOT UN PROFESSIONISTA". Il figlio di Biot ha difeso il padre: "Cercava di mantenerci, non di tradire lo Stato", ma quella del capitano, sempre secondo il Gip, "non si trattava di un'attività isolata e sporadica". Le sue sono state "modalità esecutive - scrive il giudice - che mostrano l'estrema pericolosità e la professionalità del soggetto". Per il giudice sono "elementi sintomatici dello spessore criminale dell'indagato, che non si è posto alcuno scrupolo nel tradire la fiducia dell'istituzione di appartenenza al solo fine economico".