Gli appelli all’unità del premier Mario Draghi sembrano essere inascoltati: oramai gli scontri sulle riaperture e sul piano vaccinale sono all’ordine del giorno. Ieri a discutere sul tema delle inoculazioni c’hanno pensato prevalentemente il governatore della Campania Vincenzo De Luca e il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.

Tutto nasce dal presidente della Regione ed ex sindaco di Salerno che ha detto di non voler seguire la linea guida del governo: “Ho parlato con Figliuolo e gli ho detto che una volta completati gli ultra 80enni, noi non intendiamo procedere per fasce di età. Dedicheremo la struttura pubblica per curare i fragili e le persone anziane, ma - ha aggiunto De Luca - lavoreremo su due piani e lavoreremo anche sui settori economici, perché se decidiamo di andare avanti solo per fasce d'età, quando avremo finisce le fasce d'età l'economia italiana sarà morta”.

Pronta la replica del commissario che ha ribadito che la campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all'Ordinanza numero 6, che indica le categorie prioritarie di persone da proteggere dal Covid-19: “L'obiettivo è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all'infezione. Più celermente si concluderà questa fase, prima si potrà procedere a vaccinare le categorie produttive”.

Altro giro, altro litigio questa volta tra le Regioni sulla proposta di rendere quanto prima ‘Covid Free’ le isole turistiche (così come sta accadendo in Grecia per esempio), così come proposto dal ministro Garavaglia. Il messaggio non è piaciuto al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: “Non possono esserci località turistiche privilegiate a discapito di altre. Mi auguro che il ministro del turismo rigetti immediatamente questa proposta. Piuttosto il governo si dia da fare perché arrivino più dosi possibili per vaccinare nel più breve tempo possibile e lavori per il passaporto vaccinale, con regole uguali per tutti a livello europeo”.

"L'Italia intera deve ripartire - ha detto invece il presidente della Liguria Giovanni Toti - non ci possono essere corsie preferenziali nei diversi territori neanche per quelli a maggior vocazione turistica. Concorde anche il governatore del Veneto Luca Zaia: “Non esiste che vado a immunizzare una località a scapito delle altre. Tutti i veneti hanno diritto a essere vaccinati. Punto. Se qualcuno lo vuole fare in Italia, lo faccia con i vaccini suoi, senza sottrarne ad altri”. Così invece Alberto Cirio del Piemonte: “"Che differenza c'e' tra le Isole e le colline Unesco di Langhe-Roero e Monferrato, il Lago Maggiore, le vette alpine o la Reggia di Venaria?”.