di Giulia Belardelli

Spendaccioni e vaccinati, i turisti americani sono attesi in Europa come Paperoni in bermuda a cui aggrapparsi per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia. È stata la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ad annunciare in un’intervista al New York Times che “gli americani vaccinati” potranno tornare a viaggiare in Europa. I tempi e le modalità con cui Bruxelles allenterà le restrizioni ai viaggi non sono ancora chiare, ma tra le possibili soluzioni il Times cita anche i cari vecchi certificati vaccinali: un segnale che non passerà molto tempo prima che i turisti Usa potranno serenamente prenotare un volo e imbarcarsi alla volta del Vecchio Continente.

Per ora, il Dipartimento di Stato Usa sconsiglia i viaggi verso quasi tutti i Paesi europei, ad eccezione dell’Islanda, ma il successo della campagna vaccinale è a un passo dal dare agli americani quel privilegio di cui gli esperti di diritto dibattono da mesi: la libertà di spostarsi nel mondo esibendo prova dell’avvenuta vaccinazione, mentre la stragrande maggioranza degli abitanti del Pianeta aspetta il proprio turno senza sapere se e quando arriverà. Nella corsa all’iniezione gli Stati Uniti hanno più che doppiato l’Europa – ad eccezione del Regno Unito – e sono sulla buona strada per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge – vale a dire la vaccinazione del 70 per cento degli adulti - entro la metà di giugno. La situazione è talmente sbilanciata da rendere futile qualsiasi pretesa di reciprocità, tanto più che negli Stati Uniti uno dei vaccini finora più usati in Italia – Vaxzevria di AstraZeneca – non è stato riconosciuto dall’Agenzia del farmaco FDA.

“Gli americani, da quel che vedo, usano vaccini approvati anche dall’Ema; questo li metterà in condizioni di viaggiare verso l’Unione europea”, ha dichiarato Von der Leyen, assicurando che “tutti e 27 gli Stati membri accetteranno, senza condizioni, i cittadini immunizzati con vaccini approvati dall’Ema”. Il punto è che all’interno del blocco c’è chi ha già rotto le fila, come la Grecia, che da questa settimana ha revocato i requisiti di quarantena per i viaggiatori vaccinati e quelli risultati negativi al Covid-19 dai principali mercati del turismo, tra cui Europa, Regno Unito e Stati Uniti, in una mossa che i funzionari di Atene hanno definito “un piccolo passo” sulla strada del ritorno alla normalità.

Seppur con i tempi biblici di Bruxelles, il via libera è ormai dato per acquisito dai siti di viaggio di mezza Europa, dalla Spagna – dove si invitano i ristoratori a preparare hamburger e Budweisers – alla Croazia – che già a inizio aprile si vantava di essere “l’unico Paese europeo ad accogliere subito i turisti americani vaccinati”.

Per l’Italia, la riapertura ai turisti Usa può essere una boccata d’ossigeno, anche se c’è il timore di essere in ritardo di fronte a strategie di marketing decisamente più aggressive. Secondo un’analisi di Coldiretti su dati di Banca d’Italia, una estate con i turisti americani in Italia vale 1,8 miliardi tra spese di alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. “Prima della pandemia nel 2019 ci sono stati oltre 1,4 milioni di cittadini statunitensi in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre […]. L’arrivo dei turisti statunitensi - osserva l’associazione - è particolarmente importante perché hanno un budget elevato con una spesa estiva pari a quasi 1/3 del totale della spesa totale dei cittadini extracomunitari nella Penisola durante i mesi di luglio, agosto e settembre. Le mete privilegiate sono le città d’arte ma - conclude la Coldiretti - gli americani prestano anche particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza”.

Rispetto agli altri turisti, insomma, gli americani sono quelli disposti a spendere di più. Nel 2019, l’ultimo anno buono, hanno speso in tutto  5,5 miliardi di euro, pari al 12% dell’intero incasso del settore. Per l’Italia solo la Germania è più importante: 16,2 milioni di turisti, 7,6 miliardi di euro. Ma come si vede il viaggiatore Usa spende molto più degli altri, non solo dei tedeschi. In media 1.250 euro contro la media totale di 680 euro. L’Italia è una destinazione desiderata soprattutto dalla classe medio-alta. La maggior parte dei voli arriva da New York, Los Angeles e San Francisco.

Ora che è arrivata la benedizione di Bruxelles, per Governo, Regioni e Comuni italiani si apre la grande sfida di come attrarre i vacanzieri a stelle e strisce. La Toscana ci prova con una campagna di promozione presentata oggi dal presidente Eugenio Giani. “Lasciarsi alle spalle la città, rifugiarsi negli antichi borghi, in una vita autentica. Toscana, rinascimento senza fine”, è il messaggio promozionale. Si tratta di una campagna “davvero importante rispetto a ciò che abbiamo fatto nel passato”, ha spiegato Leonardo Marras, assessore al turismo della Regione: “investiamo risorse ingenti sui social e in rete, nei giornali, nei grandi centri, nelle stazioni, alla radio e nelle TV e non ci limiteremo all’Italia, ma punteremo in modo crescente anche ai mercati internazionali”.

A Sud il più battagliero resta il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che continua a tirare dritto sulle isole Covid free. “Credo che fra due o tre settimane avremo immunizzato tutti i cittadini di Ischia, Capri e Procida e tutti i dipendenti delle strutture alberghiere. A quel punto cercheremo di estendere l’intervento al Litorale Domitio, alla Costiera Amalfitana e Cilentana”, ha detto oggi a margine di una visita all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. “C’è un comparto economico - ha spiegato - quello turistico-alberghiero, nel quale se non si prendono decisioni per il mese di maggio avremo un disastro, perché chi va a prenotare si sta già orientando verso le Baleari, la Spagna, la Grecia, la Croazia. Quindi andremo avanti: appena avremo completato l’immunizzazione sulle isole, ci permetteremo di fare anche una campagna di promozione turistica internazionale perché Capri e Ischia sono marchi di valore internazionale e possono richiamare turismo sul territorio della Regione”.

Anche Roma prova a gettarsi nella mischia con l’iniziativa “My safe hotel”, un progetto che promette di eliminare il Covid dagli alberghi e far ripartire l’economia danneggiata dalla pandemia. L’hotel The Building di Roma – si legge in una nota - è il primo albergo a utilizzare questo “dispositivo altamente tecnologico ed automatico”, che “permette di eliminare al 99,9% oltre cinquecento batteri, virus ed elementi nocivi nelle camere d’albergo compreso il Covid”, consentendo agli ospiti di “verificare tutte le attività di sanificazione effettuate nella propria stanza, attraverso l’apposita app”. Dalle app per prenotare gli ombrelloni a quelle per ordinare lo Spritz, sarà un’estate di marketing e sirene a caccia di quei turisti – americani in primis – già raggiunti dagli shots.