Dopo la circolare del ministero della Salute, che stabilisce chiare (e perentorie) linee guida sull'utilizzo del siero AstraZeneca, solo per gli over 60, rischia uno stop inaspettato la campagna di vaccinazione italiana. La conseguenza? Un possibile slittamento dell'immunità di gregge, prevista e annunciata più volte dal commissario per l'emergenza, Francesco Figliuolo, per fine settembre.

PROCEDERÀ CON LA STESSA INTENSITÀ DI SEMPRE
Un fulmine a ciel sereno. Anche se fonti del governo affermano che la campagna di immunizzazione italiana procederà "con la stessa intensità di prima", vista "l'ampia disponibilità" di dosi, tra quelle già in territorio italiano e quelle previste per la fine del terzo trimestre.

LE DOSI IN ARRIVO
Stando ai numeri forniti proprio dal commissario Figliuolo al Cts, infatti, entro la fine del mese dovrebbero arrivare ancora 7,2 milioni di dosi di vaccini a mRNA (5,8 di Pfizer e 1,4 di Moderna), ai quali vanno aggiunti i 45 previsti nel terzo trimestre (31 di Pfizer e 14 di Moderna) per un totale di 52,2 milioni. Se venisse approvato il siero di Curevac, entro la fine di settembre l'Italia potrà contare anche su altri 6,5 milioni, per un totale di 58,7 milioni di dosi di vaccini a mRNA.

ITALIANI VACCINATI: QUANTI SONO?
Ad oggi, però, i numeri della campagna dicono che sono 26 milioni gli italiani che devono ancora avere la prima dose di vaccino e altri 13,6 che devono fare il richiamo, 900mila dei quali hanno avuto la prima dose con Astrazeneca e che ora, per forza di cose, faranno la seconda con Pfizer o Moderna.