Diminuzione dei contagi tra i giovanissimi, la fascia d'età compresa tra 10 e 29 anni, e aumento di quelli di tutte le fasce d'età sopra i 40 anni: questi i tratti salienti messi in evidenza dall'ISS, l'Istituto Superiore di Sanità, nell'ultimo monitoraggio settimanale sull'andamento della pandemia in Italia. 

Dall'Istituto si osserva che "l'incidenza tra i 50 e i 59 anni per la prima volta da inizio maggio è sopra i 50 casi per 100mila abitanti". La conseguenza più importante è un lento ma progressivo aumento del tasso di ospedalizzazione.

Si legge nel rapporto che "da fine giugno si è osservato un aumento dell'incidenza settimanale fra 0 e 40 anni. Sebbene il dato non sia ancora consolidato, nell'ultima settimana, si osserva un rallentamento della crescita dei casi nelle fasce 10-19 e 20-29, mentre continuano a crescere i casi in tutte le fasce di età sopra i 40 anni".
Unico argine alle ospedalizzazioni e ai ricoveri in terapia intensiva, la progressiva avanzata della campagna vaccinale in tutto il paese: senza, i reparti sarebbero stati già pieni di pazienti.