DI ALFONSO CELOTTO

Da mesi stiamo discutendo se il vaccino anti Covid sia un diritto, un dovere oppure un obbligo. Visti i dubbi e le resistenze - ci sono milioni di italiani ancora non vaccinati - sta prendendo corpo l'idea di rendere il vaccino obbligatorio non soltanto per il personale sanitario (come già previsto), ma anche per altre categorie (come in Francia), se non addirittura per tutti.

Uno dei problemi dell'obbligo vaccinale potrebbe essere quello di individuare la giusta sanzione. Come va punito chi non ottempera all'eventuale obbligo di vaccinarsi? Del resto, per il diritto, gli obblighi senza sanzione sono così rari da essere definiti "norme imperfette", proprio perché non ha senso imporre un obbligo se non si ha la relativa sanzione.

Oggi per chi non rispetta le regole anti Covid (mascherine, distanziamento, esibizione del green pass) è prevista una multa da 400 a 1000 euro, salvo i casi più gravi in cui si configuri un reato (es. falsificare un green pass). Si tratta di una sanzione semplicemente "afflittiva", cioè per punire chi non rispetta le regole.

Se ci pensiamo bene, multare chi non si vaccina potrebbe essere quasi inutile. In fondo, basterebbe pagare la multa e non ci si vaccinerebbe comunque. Quindi gli ipotetici 1000 euro diventerebbero il prezzo per non vaccinarsi. Anche creando una discriminazione in base al reddito (per i più benestanti i 1000 euro sarebbero quasi insignificanti). Andrebbe pensata una sanzione di quelle che vengono chiamate "ripristinatorie", cioè più legate al ripristino dell'interesse pubblico violato. Un esempio per capirci: chi compie gravi violazioni del codice della strada oltre, a una multa, avrà anche la sospensione o la revoca della patente di guida.

Lo stesso accade per le vaccinazioni già obbligatorie. Il personale sanitario che non adempie all'obbligo di vaccinazione viene sospeso dal servizio o destinato ad altre mansioni, in quanto non più idoneo a lavorare a contatto con malati e fragili (art. 4 d.l. n. 44 del 2021). Similmente, i genitori dei bambini non vaccinati, oltre a una multa, sono convocati per un colloquio informativo sulle vaccinazioni e non possono iscrivere i bambini alla scuola dell'infanzia (artt. 1 e 3 d.l. n. 35 del 2017). Allora se verrà posto un obbligo di vaccinazione generalizzato anti Covid andrà pensata una sanzione che riguarda la vita di comunità del non vaccinato, in quanto la vaccinazione è un dovere civico correlato all'interesse collettivo alla salute (art. 32 Cost.).

Escluderei di poter pensare che non vaccinarsi possa essere un reato. Al di là di ogni considerazione sulla proporzionalità di tale sanzione, sarebbe una follia pensare a milioni di processi penali e milioni di cittadini in carcere per mancato vaccino. Non mi sembra congrua nemmeno l'applicazione della forma più ampia di incapacità civile prevista nel nostro ordinamento, cioè l'interdizione dai pubblici uffici, che comporta la sospensione dei diritti politici e della titolarità di ogni ufficio e compenso pubblico (artt. 28 e 29 cod. pen.). Si potrebbe invece pensare a una forma di sanzione più specificamente relativa alla iscrizione al Servizio sanitario. Sappiamo che per i cittadini e i residenti esiste un servizio sanitario universale, pressoché gratuito per tutti, anche se la Costituzione assicura cure gratuite soltanto "agli indigenti".

Per gli stranieri non dell'Unione europea, invece, è possibile soltanto l'iscrizione a pagamento al Ssn oppure l'erogazione a pagamento delle prestazioni sanitarie, salvo le cure urgenti o essenziali, comunque gratuite per tutti (Circolare del Ministero della Sanità del 24 marzo 2000, n.5).

Una sanzione adeguata per i non vaccinati potrebbe essere quella di impedire la loro iscrizione al Ssn e quindi, di mettere a loro carico pagamento delle eventuali cure a cui dovessero sottoporsi. Ovviamente fino a quando non decidono di vaccinarsi. Una sanzione del genere mi sembrerebbe anche conforme all'impianto costituzionale. Come sappiamo, la nostra partecipazione alla comunità statale passa attraverso  "l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale" (art. 2 Cost.). Ecco dunque che chi non si vuole sottoporre a una prestazione sanitaria obbligatoria, come potrebbe diventare il vaccino anti Covid, ben potrebbe essere escluso dal godimento di alcune prestazioni pubbliche, come proprio l'iscrizione gratuita al Ssn.