L'Istituto Italiano di Cultura e l'Ambasciata d'Italia a Parigi, in collaborazione con l'Académie Française de l’Eau, in occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante, propongono il 14 settembre una tavola rotonda sulla rappresentazione dei fiumi e dell'acqua in tutte le loro forme, simboli e significati nella Divina Commedia.

L’opera infatti è organizzata intorno a una topografia di fiumi, laghi, sorgenti, torrenti e paludi, mitologici, immaginari e reali. Alcuni fiumi sono inventati da Dante stesso (il fiume Eunoè, per esempio); altri lo ossessionano più di quelli dell'Inferno, come l'Arno della sua nativa Firenze. Dai fiumi infernali a quelli del Paradiso, tutte le acque convergono "per lo gran mar de l'essere". Il mare diventa la somma di tutti i fiumi della creazione e lo specchio infinito del pensiero umano.

È attraverso la composizione e la descrizione delle acque pure e impure, letali o lustrali, che Dante ci dà un'idea di cosa possa essere l'inferno o il paradiso - nell'aldilà e nella vita terrena. In un momento in cui la conservazione delle risorse idriche è una delle questioni principali della sfida climatica, rileggere Dante in modo diverso ci dà una chiave attuale per cogliere l'attualità dell'opera.

L’incontro, organizzato in partenariato con l’Université Sorbonne Nouvelle, mira a incrociare le conoscenze e le esperienze degli specialisti francesi e italiani con le produzioni di artisti contemporanei. Tra i partecipanti alla tavola rotonda, che sarà aperta dal Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Diego Marani, ci saranno Andrea Marcolongo, ellenista laureata in Lettere Classiche dell'Università di Milano, Philippe Fretz, artista plastico e incisore, Jean Jouzel, Paleoclimatologo, Brice Lalonde, Ex-Ministro dell'Ambiente.