“Dopo la pandemia e la crisi economica che ne è conseguita, oggi siamo chiamati a ricostruire società coese e solidali, in grado di superare gli squilibri sociali, economici e ambientali che stanno compromettendo la stessa vita di questo nostro pianeta". Parole queste del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un passaggio dell'intervento pronunciato in occasione dell'incontro al Quirinale con una delegazione del Consiglio delle Conferenze Episcopali europee. “La presidenza italiana del G20 – ha quindi spiegato Mattarella - ha ritenuto, per queste ragioni, di porre al centro della sua agenda tre priorità: persone, pianeta, prosperità”. E ha aggiunto: “In questo percorso, le personalità religiose dei Paesi europei, hanno un ruolo rilevante nel contribuire a risvegliare le sensibilità assopite e nello stimolare un ampio e fecondo dibattito pubblico, che tocca aspetti cruciali per il futuro della nostra Europa e del mondo intero”.

Il numero uno del Quirinale si è poi soffermato, in merito religioso, alle chiese in Europa che hanno offerto un contributo prezioso alla crescita civile del nostro continente, confermando il ruolo delle Chiese nell’accompagnare e sostenere l’edificazione di un’Europa, ricca della varietà delle opzioni dei suoi popoli e, nel contempo, coesa nella capacità di coniugare le sue diverse manifestazioni nell’unità, attorno ai valori fondanti. “Ricorre spesso la tentazione - ha affermato Mattarella - di considerare la conquista della pace, l’affermazione dei diritti di libertà - inclusa quella religiosa - il vivere in società aperte e tolleranti come acquisizioni scontate e irreversibili. Sappiamo, in realtà, che, ancor oggi, molti Paesi sono percorsi da pulsioni particolarmente insidiose, soprattutto in un’epoca in cui, nel mondo, riaffiora la tentazione di asservire le espressioni religiose a motivo di scontro, a pretesto per giustificare discriminazioni di vario segno”.