Nel giorno dell'indagine su Luca Morisi, nella Lega parla Giancarlo Giorgetti e la linea di Matteo Salvini finisce gambe all'aria. Com'è noto, a fine gennaio del 2022 il mandato di Sergio Mattarella sarà terminato e i partiti dovranno eleggere il suo successore. Una delle opzioni in ballo conduce al nome di Mario Draghi.

Una possibilità verso cui il ministro dello Sviluppo Economico guarda con favore poiché, a detta sua, in tal modo, “si farebbe il bene dell'Italia”. Intervistato da La Stampa, l'esponente del Carroccio ha indossato i panni del leader, auspicando che il premier possa effettivamente prendere il posto di Mattarella. Anche perché, è stato il suo ragionamento, subito dopo le amministrative di ottobre, si aprirà una fase politica nuova. E non "appena arriveranno delle scelte politicamente sensibili la coalizione si spaccherà. A gennaio mancherà un anno alle elezioni e Draghi non può sopportare un anno di campagna elettorale permanente" ha detto.

Sulle possibilità di vedere Berlusconi al Colle, il titolare dello Sviluppo economico ha tagliato corto: "Sono poche. Salvini rilancia la sua candidatura per evitare di parlare di cose serie. Quali? Draghi". Insomma, un vero e proprio “benservito” riservato al segretario del partito che ha creato non pochi malumori in via Bellerio. Giorgetti tuttavia non ha fatto dietrofront: da gennaio "la musica sarà diversa". I partiti si concentreranno "sugli elettori" piuttosto che continuare a coprire il premier. "Draghi vada subito al Quirinale, che si facciano subito le elezioni e che governi chi le vince".