Un traguardo fondamentale è stato raggiunto nella ricerca sulla fusione a confinamento magnetico. In settembre CFS (Commonwealth Fusion Systems), società spin-out del MIT (Massachusetts Institute of Technology), ha ufficializzato la costruzione e il collaudo del più potente magnete superconduttore al mondo dedicato al confinamento del plasma nei reattori di tipo "Tokamak", per controllare il processo di fusione magnetica. La fusione, che riproduce il processo attraverso cui le stelle generano la propria energia, potrà cambiarci la vita. Essa rappresenta infatti una fonte di energia sicura, sostenibile e potenzialmente inesauribile.

È un successo anche per Eni, maggior azionista di CFS. L'amministratore delegato Claudio Descalzi spiega: "Per Eni, la fusione a confinamento magnetico occupa un ruolo centrale nella ricerca tecnologica finalizzata al percorso di decarbonizzazione, in quanto potrà consentire all'umanità di disporre di grandi quantità di energia prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di gas serra, cambiando il paradigma della generazione di energia e contribuendo a una svolta epocale nella direzione del progresso umano e della qualità della vita".

Secondo la roadmap di CFS, già nel prossimo decennio potrà essere immessa nella rete elettrica l'energia da fusione prodotta nel primo impianto dimostrativo industriale, denominato ARC. Intanto però buone notizie potrebbero arrivare anche dall'Italia. Tutto ruota attorno al Tokamak, la tecnologia in grado di gestire reazioni fisiche simili a quelle che avvengono nel cuore delle stelle, un traguardo tecnologico mai raggiunto prima a livello industriale, a cui ora guardano le più grandi eccellenze mondiali nella ricerca in ambito energetico.

Il Tokamak, a forma di ciambella, genera un campo magnetico di intensità e stabilità necessarie a mantenere e controllare il gas ionizzato, detto plasma, in cui avvengono le reazioni di fusione dei nuclei atomici con il conseguente rilascio di un'elevatissima quantità di energia.

Più nel dettaglio, nel corso del test di CFS, il nuovo magnete è stato raffreddato ad una temperatura di circa 250 °C sotto zero ed è stato alimentato con una corrente elettrica di intensità crescente, fino a 40mila Ampere. Il risultato è lo sviluppo di un campo magnetico di elevatissima intensità, fino a 20 tesla. Il test ha dimostrato quindi la possibilità di mantenere il magnete nel regime di superconduzione con un'elevata stabilità di tutti i parametri fondamentali per il suo impiego in un futuro impianto dimostrativo. L'esperimento ha generato una ingente mole di dati che saranno oggetto di analisi approfondite nel corso dei prossimi mesi.

La buona notizia è che anche in Italia, presso il centro di ricerca ENEA di Frascati, grazie alla partecipazione di Eni è in costruzione un nuovo Tokamak, il progetto DTT (Divertor Tokamak Test facility), seppure dotato di magneti superconduttori tradizionali. L'infrastruttura avrà grande rilevanza per lo sviluppo del know-how industriale, beneficiando delle competenze nella gestione e sviluppo di grandi progetti che caratterizzano i processi di innovazione in Eni, e dell'eccellenza della ricerca scientifica di ENEA. È un progetto che pone ancora una volta l'Italia all'avanguardia internazionale nel campo della ricerca per ottenere energia pulita, sostenibile e sicura.

E non è l'unico. Eni ha avviato da tempo un programma che prevede impegni su più fronti in un'ottica di innovazione profonda, che possa condurre nel medio termine a disporre di una forma di energia sicura, pulita, a basse emissioni di CO2 e a bassissimo consumo di combustibile. Oltre alla partecipazione in CFS (di cui è azionista dal 2018) e in DTT con Enea, dal 2018 ci sono anche la collaborazione ad un programma scientifico direttamente con il MIT, denominato LIFT (Laboratory for Innovation in Fusion Technology) e la creazione del Centro di Ricerca congiunto Eni-CNR "Ettore Majorana" a Gela. Quest'ultimo in particolare, oltre a temi di rilevanza scientifica, ha permesso l'avvio di un programma di attivazione di dottorati e borse per giovani ricercatori per creare le competenze del futuro nel campo della fusione.