di Riccardo Galli

Trieste, il porto No Pass non c'è più, se mai c'è stato. Il presidio al Varco 4, spesso raccontato come fosse una riedizione di Fort Alamo, è stato rimosso, anzi fondamentalmente si è rimosso da solo. L'ultima notte, quella trascorsa, erano in trenta. Tende, camper, cucina e cambusa...ma sempre e solo trenta erano. Ma non era il porto dei portuali in rivolta ad oltranza, il porto avanguardia e simbolo e fortezza dei portuali di Trieste tutti o quasi in lotta dura e senza paura e senza tregua contro il Green Pass? No, non lo era e i portuali non sono mai state le truppe scelte del movimento No Vax-No Pass. Se non nel racconto, equivoco e insieme enfatico (come sempre) che ne ha voluto fare il movimento No Pass-No Vax (con la collaborazione spontaneamente entusiasta, anche se inconsapevole di se stessa) della comunicazione.

Che contava circa 250 iscritti su 1.500 portuali. Un sindacato che non disdegnava parlare di extra territorialità del porto, extra da Roma, fuori da Roma. Un sindacato che quando arriva l'obbligo di Green Pass prende la testa e soprattutto la scena della protesta. Puzzer, che di questo sindacato è leader (lo resterà per poco, costretto a dimettersi dagli intransigenti perché, parole sue, "questi mi staccano la testa", proclama che l'obiettivo della proclamata occupazione del porto è la cancellazione, il ritiro su scala nazionale del Green Pass come condizione per andare sui luoghi di lavoro.

Green Pass ottenuto mediante tamponi a basso prezzo oppure pagati dalle aziende? Puzzer disdegna pubblicamente questi obiettivi "riformisti " e rinunciatari. Il traguardo è la capitolazione di Roma, Puzzer piega Draghi è il titolo inseguito. Puzzer e il suo sindacato diventano bandiera e ardimento No Pass-No Vax e parte il: tutti a Trieste! Rapidamente sia sul piano numerico che su quello politico No Vax-No Pass si mangia, fagocita sia Puzzer sia il suo sindacato, sia...i portuali.Al Varco 4 a limitare l'accesso al porto sono per qualche giorno in centinaia, talvolta migliaia. Ma i portuali non superano male decine. Perché i portuali in maggioranza vogliono il porto aperto e tutt'altro che chiuso. La rivolta dei portuali prosegue per qualche giorno senza...i portuali. Ma il racconto pubblico dei "fatti di Trieste" non se ne accorge o meglio non gradisce prenderne atto. Dover riclassificare a manifestazione No Vax quel che era "la grande rivolta" (di tutta la logistica, porti e Tir in testa) risulta fastidioso. I fatti si incaricano di portare maggiore fastidio: dopo il primo sgombero del Varco 4 da parte della polizia, manifestazione di migliaia in protesta al centro di Trieste.

Manifestazione No Vax-No Pass, le migliaia le fanno loro, i portuali solite decine, anche meno. E anche la manifestazione-mobilitazione che si annuncia dopo sgombero definitivo ha come scenario Trieste ma è manifestazione e  mobilitazione nazionale No Vax-No Pass. E i portuali e Puzzer? Chi erano quelli che "mi staccano la testa" pronunciato da Puzzer dopo il suo annuncio (rimangiato) che presidio era finito e porto doveva-poteva riaprire al lavoro? Portuali? Proprio no, in tutti i "fatti di Trieste" i portuali ci sono entrati davvero molto meno di quanto non c'erano nei racconti.

Tutti tengono famiglia, tutti hanno il diritto di difendersi...Però quando vai "a prendiamoci Roma" e ad abbattere lo Stato, magari un po' di...Negli interrogatori e nelle deposizioni rese i militi e militanti colti in flagranza (telecamere) durante l'assalto e devastazione della sede della Cgil a Roma ricorrono in massa a frasi tipo: braccia alzate per dire alla gente di andare via, braccio tesi e saluto romano per indicare un amico, non sono entrato sono stato spinto dentro, passavo di lì, mi sono trovato coinvolto...Il tutto detto da gente che da anni partecipa ed organizza manifestazioni della destra estrema, da gente che si onora di essere dirigenti dei fasci in sede e delle squadre in piazza, da gente che non fa mistero di voler abbattere lo Stato con la forza, del popolo s'intende. Fascisti di latta, piagnucolano davanti al magistrato, si riparano dietro scuse miserevoli quanto inesistenti. Magari un po' di dignità? No, quella no.