Mancava soltanto lui, Luigi Di Maio, il ministro degli esteri e ora all'indomani della tornata di amministrative ha deciso di porre rimedio a questa grave mancanza: pubblicare un libro.

Il 35enne di Avellino non è il primo dell’universo del M5s a cimentarsi nella scrittura. Alessandro Di Battista, ad esempio, ha già 5 libri alle spalle. Rocco Casalino mesi fa si fece ritrarre come un nostrano Frank Underwood – protagonista dell’acclamata serie House of Cards – sulla copertina del suo “confessionale” cartaceo, Il Portavoce. Poi Toninelli – che si è auto pubblicato come indipendente – e Speranza. E come non menzionare la compagna del capo della Farnesina Virginia Saba, autrice di Il suono della bellezza. Note di filosofia e vita, edito da If Press. Un testo che Saba ha definito come un’indagine «sulla vita, sulla verità, su come bellezza ci possa donare occhi nuovi». Fino «alla scoperta più straordinaria che possa fare una donna o un uomo su questa Terra: la fede».

Dopo Giorgia Meloni, Enrico Letta, Matteo Renzi, Danilo Toninelli, Laura Boldrini (in libreria in questi giorni) etc., anche il Ministro degli Esteri debutta con la sua autobiografia: "Un amore chiamato politica" (Piemme). Ai tempi dei politici influencer, in effetti, un libro scritto dai vari leader assume la duplice caratteristica di monologo elettorale da un lato e gadget "militante" dall'altro. Ognuno, poi, con annessa una immancabile coda di polemiche, attacchi dagli oppositori, casi mediatici. Di Maio, però, rispetto ai colleghi, ha già battuto un record: fare gaffe ancor prima dell'uscita del volume.

Sul suo profilo social, infatti, Giggino ha pubblicato il classico post intriso di retorica per annunciare l'imminente stampa del libro: "Dopo quasi dieci lunghissimi anni, vissuti con la massima intensità, ho deciso di scrivere il mio primo libro. In queste pagine spero di riuscire a trasmettervi con chiarezza il mio punto di vista, raccontando dettagli inediti degli eventi che hanno segnato la storia politica del nostro Paese nell’ultimo decennio. Ci sarà tanto di me, della mia storia, ma anche dell’evoluzione del MoVimento, delle dinamiche di governo. Ma non voglio anticiparvi altro".

La chiosa è la seguente: "Oggi, i26 ottobre, sarà in libreria. Qui intanto, se volete, potete pre ordinarlo", dove con "qui" Di Maio intende Amazon, con link di rimando al celebre portale di e-commerce "nemico" delle librerie. Quanto basta per far sobbalzare dalla sedia l'Associazione Italiana Librai (ALI), che preso atto della scelta di un Ministro della Repubblica di spingere l'acquisto su Amazon anziché in una qualsiasi libreria, peraltro già vessate dall'impatto della pandemia, dalle chiusure, dai fallimenti, e dal calo di acquirenti anche (e soprattutto) in favore di Amazon.

In un duro comunicato, il Presidente di Ali Confcommercio, Paolo Ambrosini, fa notare la scelta di Di Maio, che peraltro stride con molti del Movimento 5 Stelle (e non è una novità), come la tutela dei lavoratori, la salvaguardia delle piccole attività (alle quali nei primi anni delle "restituzioni" degli stipendi dei parlamentari grillini venivano destinati fondi) e via dicendo: "L’Italia è un paese strano nel quale tutti invocano attenzione per i negozi di vicinato ma poi appena possono usano il click per gli acquisti - scrive Ambrosini -. E più click significano meno negozi. Troppo spesso in questi anni da presidente dell’associazione librai ho assistito a tanti proclami di intellettuali, di scrittori ma soprattutto di politici che si sono dichiarati pronti a fare di tutto per sostenere la vendita del libro attraverso i canali tradizionali. Proclami a cui non sono seguiti atti concreti. Ma questa contraddizione così stridente è parsa ancora più evidente considerato che oggi lo stesso Ministro Luigi Di Maio invita con un post i suoi followers a pre-acquistare sul web il suo libro di prossima uscita, disattendendo gli impegni assunti con le imprese e il suo elettorato, come se le copie pre-vendute non impattassero sull’economia delle librerie, e dimenticandosi che anche le librerie possono pre-ordinare il suo volume".

In chiusura, un duro messaggio che sa di reprimenda verso Di Maio (e la politica in generale, basti pensare che il suo collega grillino Danilo Toninelli si è persino autopubblicato col programma di Amazon, bypassando quindi librerie ed editori): "Raccogliendo soprattutto le sollecitazioni e le riflessioni di molti miei colleghi, credo che le prime cose da fare siano due: denunciare l’incoerenza e chiedere al mondo editoriale di usare di più il marketing della vendita fisica e meno quello della prevendita virtuale. Certi di poter dare un contributo per una lettura più attenta di questo fenomeno al Ministro, lo invitiamo sin d'ora - quando vuole - a partecipare a un nostro Consiglio. Speriamo che accetti questo sano e aperto confronto sul tema". Un invito che sa di sfida.

E sui social?  Alla notizia del libro in uscita, alcuni utenti si sono scatenati. «Dopo il libro di Speranza e quello di Toninelli arriva quello di Di Maio. Mi dichiaro ufficialmente analfabeta per sopravvivere», scrive un’utente su Twitter. «Speravo fosse un fake, invece no», scrive un altro. Un altro ancora: «Ha fatto accenni di geografia nel libro? Spero di no»...