di Franco Esposito

Scoperchiato un pentolone. Un altro ancora, questo a Roma. L'inchiesta del procuratore aggiunto Giovanni Conzo, condotta dai carabinieri del Nas, ha portato alla luce un giro internazionale di nuovi stupefacenti psicottavivi. Fra cui Ghb e Gbl, le droghe dello stupro. Sostanze provenienti da Olanda, Repubblica Ceca, Canada, Croazia, Francia, Cina. Trentanove arresti, c'è pure la sorella di Ornella Muti, Claudia Rivelli, settantuno anni, attrice di culto, finita ai domiciliari. Droghe dello stupro: beccati professori e professionisti, avvocati e un senatore. L'uomo politico abita proprio davanti alla Cassazione.

Il giro d'affari stimato vale cinque milioni di euro. Il reinvestimento da parte di alcuni indagati si materializzava in bitcoin e su conti esteri. Su piattaforme del "dark web" dai nomi fantasiosi: Berlusconi Market, Wall Street, Supermarket. L'inedito dettaglio ha permesso agli inquirenti di accertare, per la prima volta in Italia, l'autoriciclaggio di monete virtuali. Una scoperta di cui non si avvertiva il bisogno. Ma tant'è, prendiamoci anche questa.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la nuova droga, una volta arrivata a Roma, veniva consegnata ai destinatari anche attraverso corrieri. Glovo, la società di rider che ha collaborato alle indagini, e tassisti abusivi. Oppure veniva portata direttamente a domicilio, come accadeva con acquirente chiamato "il politico". O definito anche "er senatore". Un senatore della Repubblica, verosimilmente.

Il 17 ottobre 2019 due spacciatori arrestati, Clarissa Capone e Danny Beccaria, avrebbe ceduto al politico "quantità e tipologia imprecisata di Gbl". Intercettato al telefono, il Beccaria dice "Ce stava il senatore che je serviva". Risponde Capone: "Il senatore?" Beccaria incalza: "Quello lì de Lungotevere...". Clarissa conferma: "Ah! Il politico".

Beccaria, due ore dopo, parla al telefono con una donna. "Io amore sto andando...dal politico, quello lì che abita davanti alla Cassazione". Beccaria e Capone sono i principali esponenti di quella che i carabinieri definiscono la "famiglia romana". Intercettata il 12 dicembre 2019, Clarissa racconta di un uomo. "Calcola che quando ci stava il Festival del Cinema io là ci andavo con lo zainetto pieno...ci stavano i giornalisti... cioè ci stava di tutto...e da là in poi sono arrivata a un politico".

Il seguito è ancora più pesante. "Qua tutti sono stati bevuti, tutti sono andati a finire in gattabuia...tutti quanti...io no...e io ero anche molto più potente di voi visto che...c'avevo politici, gente importante. Goi investigatori ritengono di aver appurati che Beccaria riusciva a procacciarsi i clienti frequentando un noto locale di Roma, in zona Magliana.

Droga a fiumi scorreva in alcuni salotti romani. La micidiale droga dello stupro, richiestissima. In una intercettazione del 28 ottobre 2019, Beccaria parla con un cliente di fiducia. "Mo m'ha scritto er prete...è uno che me dà una cifra de soldi". Secondo il pm Conzo, er prete è Alessio Regina, raggiunto da una misura cautelare e già arrestato ad agosto a Prato, nell'ambito della vicenda che vede al centro di una serie di porcherie don Francesco Spagnesi, assuntore e ceditore di sostanze stupefacenti. Il sacerdote che spendeva in droghe i soldi dei suoi fedeli per comprare soprattutto Gbl. Dedito ai party con droga e sesso, l'ex parroco ha chiesto di essere giudicato col patteggiamento.

Nell'elenco della vasta e qualificata clientela di Danny Beccaria compare anche il nome di un funzionario di Polizia locale di Roma: coinvolto alcuni anni fa in un processo per stalking, poi assolto.

L'inchiesta della Procura di Roma è destinata a far tremare il mondo dello spettacolo e anche i palazzi del potere. Fra gli arrestati ci sono molti compratori accusati di "detenzione di sostanze stupefacenti al fine della cessione". Fra questi, un professore di musica di Vescovado, Cremona. Si faceva spedire la droga nella scuola media dove insegnava. E ci sono pure un ex ufficiale dell'Aeronautica, un funzionario della società che gestisce le case popolari a Roma, l'Ater, due dipendenti delle Asl Roma 4 e Brescia, e diversi professionisti.

Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, è accusata di aver acquistato 1,4 chili di Gbl dall'Olanda. Ma non a suo nome, con quello della madre deceduta nel 2011.

L'intento della Rivelli era quello di spedire la nuova sostanza stupefacente, conosciuta appunto come droga dello stupro, al figlio residente a Londra. La scritta ingannevole "shampoo" sui flaconi inviati a Londra. Un chilo e quattrocento di roba, pensa te.