LA PIÙ ANTICA DEL GENERE AL MONDO, ERA SULLA SANTA MARIA NEL 1492
di ROBERTO ZANNI
"Se per i calzini bianchi di Michael Jackson sono stati spesi milioni di dollari, come farà a non essere aggiudicato l'unico manufatto rimasto del viaggio che portò Cristoforo Colombo a scoprire le Americhe?". Difficile dare torto a Roberto Mazzara, italiano, ex ufficiale della marina, sommozzatore, proprietario di una campana corrosa che risale al XV secolo che, con documenti alla mano, avrebbe risuonato a bordo della Santa Maria, l'ammiraglia del navigatore genovese, una volta che echeggiarono le celeberrime parole "Terra in vista!".  Per avere una risposta non c'è da aspettare molto, ancora un paio di settimane, il 16 novembre quando un'altra campana darà il via all'asta, a Miami, rigorosamente privata, che esporrà, per la prima volta dal 2006, il preziosissimo reperto che per 15 anni è stato tenuto nascosto nel South Florida. E se secondo le famose case d'asta Sotheby's e Christie's la stessa campana in realtà potrebbe avere un valore di oltre 100 milioni di dollari, nel 2018, in un'altra vendita all'incanto, ma online, Mazzara non riuscì a raggiungere la cifra che il 16 novembre sarà invece la base di partenza. La storia del recupero dell campana della Santa Maria va indietro fino al 1994, quando Mazzara, esperto subacqueo, la ritrovò al largo delle coste del nord del Portogallo. Una spedizione sottomarina guidata dall'italiano localizzò il luogo del naufragio del galeone San Salvador (risalente al 1555). All'inizio si credette che la campana appartenesse alla nave ritrovata, poi però successive ricerche storico-scientifiche dimostrarono senza ombra di dubbio, che quel pezzo, che all'epoca del naufragio era in possesso del cartografo Juan de la Cosa, si trovava a bordo della Santa Maria (nota anche come La Gallega), una delle tre caravelle, con la Niña e la Pinta, che portarono Colombo alla scoperta delle Americhe nel suo primo viaggio nel 1492. Dal giorno in cui ha ritrovato il preziosissimo e unico reperto, Mazzara ne ha ricostruito la storia, suffragata da documenti e ricerche con analisi chimiche e metallografiche dell'Università di Saragozza che ne hanno confermato età e composizione, tipica dell'epoca del navigatore genovese. La Santa Maria, la nave più grande della spedizione, si arenò sulle coste settentrionali di Hispaniola e Colombo ordinò che con quei legni si costruisse la Fort Navidad dove si credeva la campana fosse stata appesa a un albero. Poi la scoperta di una lettera dove Luis Colon de Toledo, il nipote di Cristoforo Colombo, scriveva che la campana era stata caricata sul San Salvador per essere restituita, con altro materiale, alla Spagna. Anche l'Archivio Generale delle Indie di Siviglia e Simancas in Spagna, ha identificato una campana  sulla Santa Maria che corrisponde, e tanto, al reperto che andrà all'asta.
Senza dimenticare il Ministero della Cultura di Spagna che ha confermato che si tratta della più antica campana navale esistente al mondo. Ma le maggiori difficoltà Mazzara le ha incontrate per la conferma della proprietà. All'inizio del 2000 infatti era stata organizzata un'altra asta, a Madrid, ma in quella occasione, in seguito alle affermazioni (definite false dall'ex ufficiale) del governo del Portogallo che la campana era stata rubata, le autorità spagnole la confiscarono. Ma i tentativi dei portoghesi di impossessarsi dell'antichissimo reperto alla fine fallirono, era il 2006, in seguito a una sentenza del tribunale di Madrid che ne respinse il reclamo. Ora l'asta, che potrebbe essere quella definitiva. "La mia speranza - ha dichiarato Mazzara - è che una istituzione degli Stati Uniti, come Smithsonian o la Library of Congress, possa aggiudicarsi la campana e non un collezionista privato, in questo modo potrà essere esposta al pubblico". E i tanti soldi che intascherà? Intanto ha deciso che il 5% sarà devoluto alla American Cancer Society, mentre il resto servirà a completare un sistema di sua invenzione, progettato per generare energia idroelettrica senza la necessità della caduta di acqua.