Di MARCO BENEDETTO

Vaccino contro il coronavirus o covid che lo chiamiate, abbiamo un dovere sociale: arginare i contagi. Nel modo più sicuro che conosciamo. Cioè con i vaccini.

Lo dicono i dati. I benedetti sieri ci stanno salvando.  E la terza dose è indispensabile. Poche storie. Un dato su tutti: in rianimazione finisce appena lo 0,0004% degli over 12 immunizzati. Ricordate? Un anno fa si contavano 653 decessi al giorno, oggi la media è intorno ai 50.

Una bella differenza. Illuminante. Non ci sono alternative, per ora. La profilassi si conferma l’arma principale anti-Covid. Ci troviamo nel bel mezzo della quarta ondata. Alcuni Paesi se la stanno facendo sotto – l’Austria va in lockdown, la Germania è in “emergenza nazionale “, l’Olanda ha già ripristinato il lockdown parziale-

Non sarà accademico ricordare  che, inevitabilmente, dovremo fare la terza dose di vaccino; peraltro già iniziata con i più fragili, gli over 80.

Sono tornato nel bunker Covid dell’ospedale di Reggio Emilia dove me la sono vista brutta se pur regolarmente vaccinato. Mi hanno salvato. Ho voluto conoscere come stanno realmente le cose, non fidandomi ciecamente dei vari “comunicati ufficiali“ che ci piovono addosso ogni sera.

Ho una certa confidenza con medici e infermieri, cementata nei lunghi giorni del ricovero. Ergo,mi hanno raccontato “la vera verità”, quella maturata sul campo, raccolta nelle corsie, avvallata dai barrellieri.

In sintesi: aumentano le terapie intensive, la positività è in crescita, c’è la corsa per trovare nuove fiale. Le somministrazioni che sono in frigo non basteranno per Natale. Si confida nell’accesso libero agli hub vaccinali anche senza la prenotazione. Fermi restando i consueti canali. E cioè : Cup-web, Cuptel, sportelli Cup, fascicolo sanitario, tramite sms per determinate categorie. L’ottimismo c’è ancora ma è in riserva. Come le energie. E allora?

Tempo da perdere non c’è più. Prosegue la costante crescita dei ricoveri nei reparti ordinari degli ospedali. Oltre130 mila persone sono in isolamento domiciliare. Tutto ciò inquieta. E allarma la cocciutaggine dei No Vax, in Italia, in Europa.

Bene ha fatto il presidente Mattarella a scendere in campo, a spingere per le vaccinazioni. Sottolineando che “i vaccini ci ridanno la libertà. E che “la responsabilità è un dovere soprattutto verso i deboli”.

E poi, con insolita durezza pur conservando un limpido garbo istituzionale, ci ha invitato a condurre una battaglia “contro l’anti-scienza“. Questa è la grande sfida che ci attende.  La nostra priorità. Occorre affrontarla e vincerla. Poche storie.