Gente d'Italia

Il “Día del Inmigrante Italiano in Uruguay” é finalmente una realtà: approvato alla Camera il progetto di legge, adesso passa al Senato

di Matteo Forciniti

Un primo passo verso una conquista simbolica attesa da tempo. Il "Día del Inmigrante Italiano in Uruguay" sta per diventare realtà dato che ha superato l'ostacolo più difficile: la Camera dei rappresentanti ha infatti approvato all'unanimità il progetto di legge che nel suo unico articolo dichiara il 23 novembre di ogni anno come la giornata dell'immigrato italiano, un riconoscimento sul modello di quanto già esiste in Argentina e Brasile.

La votazione alla Camera

La proposta, anticipata da Gente d'Italia, era stata presentata due anni e mezzo fa dal deputato Enzo Malán  su impulso della Società Italiana di Colonia ma ha dovuto attraversare un iter legislativo abbastanza complesso essendo stata bloccata a lungo all'interno della commissione parlamentare "Constitución, códigos, legislación general y administración".

 

Enzo Malán

La recente approvazione all'interno della commissione ha consentito il passaggio determinante in aula che ha visto la posizione favorevole da parte di tutti i partiti intervenuti.

La Camera

"L'influenza italiana si manifesta nella nostra cultura in tantissimi modi: lunfardo, letteratura, politica, architettura, sport, agricoltura, cucina e tanto altro". Così ha iniziato il suo intervento Enzo Malán presentando il progetto di legge alla Camera. "Nel nostro paese l'immigrazione italiana è stata molto eterogenea coinvolgendo persone di culture e idee diverse che hanno saputo trasmettere sempre ai loro figli una forte convinzione nel progresso e nell'idea di un futuro migliore. Tutte queste idee e convinzioni -filosofiche, politiche e religiose- indubbiamente hanno influenzato in modo significativo la nostra legislazione nella ricerca di giustizia sociale, rispetto della famiglia, uguaglianza di diritti e tolleranza. Oggi circa il 40% della popolazione ha origini italiane e sono attive in tutto il paese una sessantina di associazioni".  "Questo progetto" -ha ricordato il deputato del Frente Amplio per il dipartimento di Soriano- ha iniziato ad essere affrontato durante la scorsa legislatura ed è stato accompagnato da molteplici consultazioni con le organizzazioni competenti come l'Ambasciata e il Comites che sono intervenuti a favore del progetto nella commissione".

L'intervento di Enzo Malan

"Gli immigrati hanno avuto un ruolo fondamentale nei processi di modernizzazione, urbanizzazione e industrializzazione del paese ma anche nella cultura e nelle abitudini della nostra società" ha affermato María Melazzi, deputata del Partido Colorado. "È più che meritato, quindi, un riconoscimento speciale verso queste persone che vennero a stabilirsi nei secoli scorsi in terre lontane ma piene di opportunità. Questi immigrati arrivarono qui con speranza di vivere un futuro migliore potendo contare con un unico strumento, il lavoro, la mano d'opera grazie alla quale cercarono di progredire".

Maria Melazzi

"Consideriamo pertinente" -ha dichiarato Liliana Chevalier del Frente Amplio- "riconoscere l'importanza dell'immigrazione italiana nel nostro paese e accompagnare questo progetto di legge le cui radici si trovano nella Società Italiana di Colonia. Riconosciamo ai nostri conterranei la proposta comprendendo che l'aspetto veramente più significativo è quello di rendere omaggio alla popolazione italiana. Gli italiani hanno lavorato lungo tutto il paese dai pericolosi giacimenti minerari alle campagne, tra vigneti e frutteti ma anche nella costruzione, nell'artigianato e nella cultura nazionale che hanno profondamente influenzato". Nel suo intervento la Chevalier ha voluto poi soffermarsi sulle particolarità del suo dipartimento, Colonia: "Bisogna segnalare l'importanza che hanno avuto i piemontesi di religione valdese che dopo 600 anni di persecuzione religiosa in Europa hanno trovato pace e stabilità qui in Uruguay. Oltre alla loro capacità produttiva basata sul lavoro e sull'innovazione tecnica l'altro elemento fondamentale è stata l'educazione che per loro rappresenta un aspetto centrale per la fede. Qui parliamo di educazione, analisi che attraverso la costruzione di uno spirito critico genera più libertà e più democrazia. Parliamo di anche di equità, insomma tutti aspetti che formano parte della nostra cultura nazionale in perenne costruzione che, ribadiamo, è stata fortemente influenzata dall'immigrazione italiana: questo fenomeno migratorio qui ha avuto una particolarità, ovvero la capacità e il desiderio di integrarsi alla realtà locale mantenendo allo stesso tempo viva la memoria delle origini. Questo desiderio di appartenenza si manifesta nella nostra cultura". 

Liliana Chevalier

Il dibattito alla Camera è stato chiuso dalle parole di Ricardo Molinelli del Partido Colorado: "Questo progetto di legge è un riconoscimento doveroso alle nostre origini e alla formazione della nostra cultura. Gli immigranti italiani iniziarono ad arrivare qui prima ancora che l'Uruguay esistesse come repubblica. Poi, a partire dal 1860, abbiamo avute le diverse ondate migratorie con numeri altissimi che hanno interessato le diverse ragioni, prima settentrionali e poi quelle meridionali. Stiamo parlando di una presenza fortissima dato che oggi si calcola che circa il 40% della popolazione ha una discendenza italiana". Nel suo intervento Molinelli ha voluto poi soffermarsi "sulle istituzioni create da questi immigrati che continuano ad essere presenti oggigiorno a partire dall'Unione e Benevolenza di Paysandú, una delle associazioni più antiche di mutuo soccorso in Uruguay fondata nel 1874". Sempre in questo dipartimento esiste un altro ottimo esempio, quello del Circulo Napolitano, "oggi inattivo anche se la sua splendida sede destinata all'educazione ci fa capire quanto importante era questa istituzione". Infine, sempre per restare a Paysandú, il deputato "colorado" ha voluto ricordare la Scuola Italia che recentemente ha celebrato il suo centesimo anniversario: "Questi esempi ci fanno capire la fortissima infuenza che ha avuto l'Italia in Uruguay e per tutti questi motivi accompagniamo con convinzione la proposta di legge del Día del Inmigrante Italiano che rappresenta un vero e proprio atto di giustizia".

Ricardo Molinelli

"È stato molto emozionante ascoltare gli interventi dei deputati in sala. Ormai è fatta, finalmente siamo a un passo dall'approvazione definitiva della legge al Senato" ha commentato Alessandro Maggi, presidente uscente del Comites, presente nei palchi del Parlamento insieme all'ambasciatore Iannuzzi. "Senz'altro nel mio bilancio personale come presidente del Comites questo è stato il passaggio più importante. Ringrazio di cuore il lavoro di Gente d'Italia nel supporto e nella diffusione di questa importante iniziativa in memoria ai nostri immigranti".

Exit mobile version