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Franco Esposito

Un autentico pellegrinaggio. Incessante, alimentato da gente proveniente da tutta Italia. Persone come in processione, ma non per fare visita, ringraziare, rendere omaggio alla Madonna o al Santo protettore del posto. Il pellegrinaggio aveva come meta l'hub vaccinale diventato proprietà privata di un farabutto e delinquente travestito da infermiere.

Uno della banda dei Green Pass fasulli, rilasciati a pagamento. Del vaccino neppure l'ombra. O meglio, appariva e scompariva, scaraventato nel bidone. Non una o due volte, sempre. Con gesto che sapeva di rozza magia. Emanuele Lucchetti, cinquantuno anni, infermiere il componente di una banda.

Il membro principale, l'uomo chiave di un'organizzazione votata ad atti delinquenziali, in combutta con l'infermiere che il vaccino lo scaraventava nel bidone. Mai nel braccio del paziente, ovviamente connivente, capitato ad Ancora non per caso, semplicemente perchè aveva scelto di esserci. L'esercito nazionale dei no vax in trasferta. Viaggi a pagamento per procurarsi il Green Pass senza vaccinarsi. Il vaccino finiva inevitabilmente nel bidone, destinazione ormai conclamata, e mai nel braccio del paziente, consapevole e ovviamente connivente.

Smascherata la banda di Ancona: cinque arresti e quarantacinque obblighi di dimora. Luchetti infermiere infedele e gli altri: un ristoratore verosimilmente no vax, un imprenditore edile amico, un avvocato conosciuto ai tempi in cui Berta filava a Falconara, una commessa di un supermercato. Il gruppetto di farabutti bene organizzati riusciva a convogliare gruppi di persone ad Ancona, presso l'hub, senza farsi toccare il braccio dall'ago della siringa con la dose anti Covid.

Le telecamere nascoste hanno incastrato e inchiodato Luchetti. Le avevano piazzate e abilmente occultate gli investigatori della squadra mobile di Ancona, a partire da dicembre. Proprio l'infermiere decideva chi e come far entrare al Paolinelli. "Vieni qui da me, ci penso io". Ma i medici? Il personale che si fa in quattro da due anni non sapeva nulla. Non immaginava che potesse esistere un simile marchingegno all'interno di un centro vaccinale. Luchetti faceva entrare le persone concordate nel separè e gettava la fiala nel cestino.

Un atto ignobile, che ha portato l'infermiere direttamente in carcere. Le accuse vanno dalla corruzione, al falso ideologico e al peculato. Reati commessi da tutte le persone partecipanti all'operazione di indebito rilascio della certificazione verde. La squadra mobile di Ancona ha eseguito cinquanta misure cautelari, in collaborazione con i colleghi d Barletta, Andria, Trani, Bologna, Fermo, Foggia, Pescara, Taranto, Macerata, Milano, Padova.

Solo "il mago" Luchetti è in carcere; agli arresti domiciliari i quattro complici. Tra questi anche un avocato anconetano, Gabriele Galeazzi, un imprenditore edile marchigiano, Stefano Galli, un ristoratore di Civitanova Marche, Daniele Mecozzi, e Daniela Maria Zeleniuschi.

Obblighi di dimora per le altre quarantacinque persone. Ovvero una parte di coloro che hanno usufruito del fasullo Green Pass di favore pagando dai 300 ai 500 euro a testa. Alcuni sono venuti appositamente ad Ancona dal Nord e dal Sud Italia, dopo essere stati "ingaggiati" dagli amici di Luchetti, banditi anche loro e della specie peggiore. Categoria privilegiata, truffatori. La squasra mobile di Ancona ha dichiarato chiuse le indagini.

Ma un rischio è tuttora comunque ancora in piedi. Quello che le pratiche farlocche andassero avanti da molto tempo, e non siano cominciate nel mese di dicembre. Fatali a Luchetti, infermiere privo di scrupoli, zero professionalità e vocazione all'imbroglio, la passione per la Zumba. Quel particolare tipo di fitness musicale che piace soprattutto alle donne. Luchetti avrebbe confidato questa sua passione a un medico vaccinatore che avrebbe anche tentato di corrompere. Il medico non è caduto nel tranello. Evitato il trabocchetto, è andato a spifferare tutto alla squadra mobile di Ancona, diretta da Carlo Pinto.

Sono quindi scattati appostamenti, pedinamenti, e il sigillo delle intercettazioni audio e filmate degli incontri all'hub vaccinale. Condotta dal pm della Procura, Ruggero Di Cuonzo, l'operazione "Euro Green Pass" ha aperto uno spaccato di desolante miseria umana, di faciloneria e arroganza spinta ai massimi livelli di negatività. I

l fatto grave è che alla fonte del veleno, a quanto pare, si siano abbeverati anche ex primari, mogli e collaboratori di medici che ripudiano il vaccino. Spinti dalla necessità dell'affare poi bramano per averlo. Ovviamente fasullo, purchè buono per qualsiasi uso.