Pietro Gargano

(m.p.) - "Ho avuto due infarti nel giro di nove mesi, e ogni volta dicevo 'San Ciro, pensaci tu, patrono del paese'. Sto ancora qui, e allora ho scritto un libro sul millenario culto del protettore degli ammalati, un libro che è una sorta di ex voto" (oggetti offerti in dono alla divinità per grazia ricevuta) mi ha detto al telefono Pietro Gargano, collega del Mattino di Napoli, amico e compagno di avventure giornalistiche da piú di 50 anni
"San Ciro, la gloria del santo Medico venuto dall'Egitto", ultracinquantesima opera di Pietro Gargano, tra le più brillanti firme dello scenario giornalistico nazionale e "maestro" molto amato dai colleghi. Laurea in Giurisprudenza, già vicedirettore de "Il Mattino" col quale ora collabora come articolista.

Nato a Montechiaro di Vico Equense e vissuto per lungo tempo a Portici (comune del quale San Ciro è patrono) prima di trasferirsi a Napoli Il libro contiene biografia, leggende, miracoli, significato del nome, i luoghi del culto (con particolare attenzione a Portici, Vico Equense, Marineo in provincia di Palermo...) e tante altre curiosità – anche inedite – sul medico santo, non esclusa la scenetta di Troisi su San Ciro e San Gennaro... Un culto radicato anche al Nord. Nell'appassionante volume edito dalla casa editrice Magmata di Alfonso Gargano, la sua vita avventurosa, iniziata nella seconda metà del III secolo ad Alessandria d'Egitto, dove c'era una celebre scuola di Medicina, ch'era stata frequentata anche da Galeno. Ciro eccelleva in bravura e curava gratuitamente gli indigenti, tanto da guadagnarsi l'appellativo di anàrgiro (dal greco: senza denaro). L'imperatore Diocleziano avviò una feroce persecuzione contro i cristiani e anche contro i medici, considerati al pari di maghi e stregoni, quindi pericolosi. Ciro si trasferì in Arabia. Rientrato ad Alessandria, fu decapitato il 31 gennaio del 303. Con Pietro ne abbiamo parlato e conoscendo il culto di San Ciro anche qui in Uruguay ho deciso di pubblicare il libro a puntate. Saranno sicuramente felici Pietro e i Lettori.

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Pietro Gargano è stato vicedirettore e articolista del Mattino. Ha esordito in quel giornale nel 1963 e oggi cura ogni giorno il Filo Diretto coi lettori. Ha pubblicato numerosi libri, soprattutto sulla storia e sul costume del Mezzogiorno. In particolare, per l'editore Rizzoli, "La canzone napoletana" con Gianni Cesarini e una storia sociale delle Olimpiadi. Ha scritto inoltre due biografie del grande tenore Enrico Caruso, pubblicate la prima con Longanesi (sempre con Cesarini, con due edizioni in tedesco, in Svizzera e in Germania), l'altra con G. Mondadori, distribuita alla prima di gala della stagione 1997 della Scala di Milano.
Per l'editore Guida ha pubblicato un saggio sul significato popolare della festa di Piedigrotta. Per Selezione del Reader's Digest ha scritto un'altra monografia sulla canzone napoletana. Su questo tema ha firmato pure biografie di Mirna Doris (con Gioconda Marinelli, edizioni Gallina), di Pino De Maio (edizioni Guida), di Mario Lanza (ancora con la Marinelli, edizioni Magmata).
Per le edizioni Fenice 2000 "Il presepe nel mondo", con edizioni anche in lingua portoghese e spagnola, distribuito in Italia, Portogallo, Brasile e altri paesi del Sudamerica.
Per Vele Bianche editore nel 2007 il saggio "Ciao amore Ciao". Per Sellerio, col senatore Maurizio Valenzi, ha pubblicato "C'è Togliatti", ricostruzione della Napoli del dopoguerra.
Studioso di storia della gastronomia, ha collaborato alla guida dell'Espresso; ha firmato un libro sulla cucina napoletana edito in Australia; ha scritto un saggio sul Primitivo di Manduria, tradotto in inglese. Per la Magmata si è occupato soprattutto della rivoluzione del 1799: ha scritto "Eleonora e le altre", storia delle donne in lotta; la biografia di Gennaro Serra di Cassano; "La battaglia di Portici"; "Championnet e Jullien. Due francesi nel corpo di Napoli". Inoltre, nel 2007, "Le fosse dell'oblio", ricostruzione dell'eccidio nazista alle Fosse Ardeatine. Ha vinto numerosi premi, tra cui l'Oplonti di Corallo, quello per la Napoletanità, il Premio Calabria.