Arrivano delle novità importanti dalla commissione Affari costituzionali della Camera, dov'è passata la proposta per l'adozione del testo unificato sullo ius scholae. I partiti che compongono il Centrodestra hanno deciso di votare in maniera diversa la proposta che prevede il conferimento della cittadinanza dopo lo svolgimento di un periodo scolastico nel Belpaese.

Forza Italia ha votato a favore dello ius scholae, la legge sulla cittadinanza per i bambini figli di stranieri, nati e cresciuti in Italia, a patto che abbiano frequentato la scuola per almeno cinque anni. La proposta di Giuseppe Brescia, il presidente grillino della commissione Affari costituzionali, ha spaccato insomma il Centrodestra.

In commissione sì al testo da Pd, M5Stelle, LeU, renziani e forzisti. Coraggio Italia si è astenuta. I leghisti e Fratelli d'Italia hanno votato contro. Matteo Salvini e Giorgia Meloni non ne vogliono sentire parlare. “Sono state delle dichiarazioni di voto molto belle - ha detto al termine della seduta Brescia - perché in qualche modo sono stati anticipati i temi degli emendamenti: c’è chi vuole di più, chi di meno, io come relatore mi sono tenuto su una linea mediana”.

Il testo prevede che possa acquistare su richiesta (dei genitori) la cittadinanza italiana il minore straniero nato in Italia che abbia risieduto legalmente in Italia e abbia frequentato regolarmente, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici. Questo percorso è aperto anche al minore non nato in Italia purché abbia meno di 12 anni.

“Nel testo non c’è lo ius soli”, spiega Brescia. Quella che si prevede è “una nuova fattispecie, una scelta di fiducia non solo negli stranieri che vogliono integrare i loro figli, ma nel lavoro della comunità didattica, nella dedizione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti che in classe costruiscono la nostra Repubblica e insegnano i valori della nostra Costituzione”.