Il Vaticano ha pubblicato una nota dove esprime "sorpresa e dolore" per la decisione presa dal Governo del Nicaragua di espellere dal Paese il nunzio apostolico Mons. Waldemar Stanislaw Sommertag. "Atto incomprensibile - si legge ancora nel comunicato della Santa Sede - perchè durante la sua missione S.E. Mons. Sommertag ha lavorato instancabilmente per il bene della Chiesa e del popolo nicaraguense, soprattutto dei più vulnerabili, cercando sempre di favorire buone relazioni tra la sede Apostolica e le autorità nicaraguensi. Una menzione particolare merita la sua partecipazione come testimone alla Mesa del Dialogo Nacional tra il Governo e l'opposizione politica in vista della riconciliazione nazionale e della liberazione dei prigionieri politici. Convinta che questa decisione grave, ingiustificata e unilaterale non rispecchi i sentimenti del popolo del Nicaragua, profondamente cristiano, la Santa Sede desidera riaffermare la sua piena fiducia nel rappresentante pontificio". Il Governo di Daniel Ortega ha ritirato il beneplacito a Mons. Sommertag dopo che dal 15 febbraio 2018 rappresentava il Papa a Managua, imponendogli di lasciare subito il Paese dopo avergli comunicato il provvedimento. Il nunzio apostolico ha lasciato il Nicaragua lo scorso 6 marzo. Per anni il Governo di Ortega ha attaccato la chiesa locale, ora con questa decisione ha deciso di mirare ancora più in alto colpendo direttamente l'ambasciatore di papa Francesco. Ortega, per la quinta volta presidente del Paese centroamericano, è stato eletto un un clima antidemocratico, senza garanzie per l'opposizione ( i cui candidati sono stati arrestati) con risultati respinti quasi in toto dalla comunità internazionale e questa decisione è dovuta alla convinzione che la Chiesa si stesse intromettendo troppo nelle vicende politiche interne.