di MAURIZIO GUAITOLI

C’era una volta il detto “Dio, Patria e Famiglia”, che rappresentava i tre grandi valori di un intero Continente e di una grande civiltà: quella occidentale. Passati i secoli bui dei massacri più beceri, che vanno dalle invasioni barbariche, alle lotte feudali, alle grandi invasioni dall’Asia e dal Medio Oriente, per culminare con un numero sproporzionato di guerre minori e di due a livello mondiale, oggi, all’alba del terzo decennio del XXI secolo, che cosa rimane di tutto ciò? Non la Civiltà cristiana, da noi rinnegata persino in un aborto di Costituzione europea mancata, ma difesa a spada tratta dalla Russia putiniana e dall’Ucraina di Volodymyr Zelensky; per non parlare del puritanesimo talebano americano che ha dato i natali a quell’aberrazione assoluta del politically correct dei campus universitari Usa, che sta procurando danni irreversibili alla politica e alla cultura degli Stati Uniti.

Nemmeno la Patria oggi ha un senso nei valori collettivi smarriti. Del resto, quale significato attribuire quando, nel macero di una società globalizzata del benessere, la sofferenza per una terra martoriata è solo una sterminata produzione digitale di clip, video, foto e commenti di ogni genere e in tutte le lingue del mondo, messe in rete da centinaia di milioni di cellulari privati? La Realtà si denuda così della sua consistenza fisica, rimanendo costantemente virtuale, densa com’è di immagini di qualunque segno e contenuto e ossessivamente ripetute all’infinito, tali da colmare i vuoti di attenzione e di analisi competente dei contesti storico-culturali in cui quegli eventi avvengono. E questa immensa, planetaria Macchina del Nulla crea nel nuovo Homo Ocularis assuefazione da video-dipendenza persino rispetto alle scene più violente, così simili ai più diffusi videogiochi in cui si spara con gioia a tutto ciò che si muove, tanto poi le figure virtuali si rialzano e continuano a combattere.

Quindi, chi è in età da divisa e da ferma militare (ormai non più obbligatoria) si chiede giustamente che cosa lui debba intendere con “Servire la Patria”, quando grazie ai social, che ti portano il mondo a casa sullo schermo di uno smartphone o di un computer, non ti senti straniero in nessun luogo del mondo? Del resto, come dar torto alle generazioni digitali per le quali i Confini territoriali semplicemente non esistono, grazie al prodigio della numerazione che a velocità luminali ti collega a ogni angolo della terra e, per merito delle app di traduzione simultanea, ti permette di capire chiunque voglia connettersi con te? Come individuare un… Nemico con chi condivide gli stessi sogni, le stesse immagini, gli stessi desideri?

Patria vuol dire che, per difenderla, devi distinguere tra te e l’Altro che sta oltre confini incomprensibili tracciati secoli fa, che però ti hanno insegnato non esistono più, grazie all’Erasmus e alla cittadinanza europea che ti permettere di superare i controlli Schengen per i Paesi europei aderenti al Trattato relativo. Il tuo problema, però, giovane donna o uomo che tu sia, è che i social sono tutto reality show (costruiti con tutte le cose vere e false che ci metti tu e altri miliardi di connessi perpetui come te), ma sono privi del piedistallo fattuale marmoreo che ti consente di calpestare dal vivo questa Terra sofferente e ostile. Così, cara ragazza e caro ragazzo, non ti accorgerai che quel mondo numerizzato, che tu credevi senza confini e limiti, si sta spezzando in molte parti incomunicabili tra loro, che si vanno organizzando per grandi blocchi separati (Cina, Russia, Usa, Iran) con proprie reti Internet chiuse, per cui ben presto non vedrai più, per esempio, le immagini di un tuo coetaneo cinese o russo che prima erano a portata di chat.

Più avverrà la separazione, più il concetto di Patria necessariamente riprenderà vigore, perché ti devi attendere il ritorno degli imperi “fisici” (quello dello Zar, del Khan, della Grande Porta, del Kaiser e così via) ai quali ti eri illuso di aver rinunciato per sempre, ma che con i loro appetiti territoriali e di dominio economico-culturale si ripresenteranno ben presto alla tua porta, come stai vedendo. Trovandoti per di più privo di difese culturali e materiali, come ti dimostra la crescente minaccia putiniana di andare ben oltre una guerra convenzionale, stile Seconda guerra mondiale, alla quale non potrai sfuggire né sottrarre perché arriverà in un istante alle porte di casa tua. E non credere di poter fare una Rivoluzione, della quale hai memoria nei tuoi libri di testo, come quella di Ottobre, dei Fasci e del Nazismo. Nessuno ti dirà mai che quelle tre disgrazie vennero dalla Prima guerra mondiale combattuta dai tuoi bisnonni.

Già, perché fu il Reducismo a muovere quelle genti: furono le loro violenze e frustrazioni ad avere la meglio, quando rientrarono nelle proprie case e famiglie decine di milioni di reduci senza lavoro, denaro e reputazione, in quanto il loro sacrificio bellico ormai valeva meno di zero. Ma, quei soldati (russi, tedeschi e italiani) dismessi e umiliati conoscevano alla perfezione l’uso delle armi (e moltissimi ne erano ancora in possesso per averle sottratte in battaglia al nemico!), e per di più avevano vissuto il corpo a corpo con altri esseri umani nelle loro stesse condizioni, ma con una “divisa di un altro colore”. Li avevano guardati negli occhi morire, trapassati dalle baionette, con sguardi ebbri di pessimo alcool e dell’innata paura di dare e ricevere la morte per la… Patria! Che ne sai tu, ragazza e ragazzo del XXI secolo! Gli ucraini di oggi, con la loro resistenza al gigantesco Golia invasore (e, speriamo, con i piedi di argilla!), lo sanno invece benissimo. Per cui, se sconfitti, conserveranno memoria e armi sotterrate per minare con la guerriglia e la resistenza l’occupante, perché per loro la Famiglia è la Patria, e viceversa!

Che poi tutto questo andrà a far parte del gioco della geopolitica, è tutto un altro discorso. Per te, invece, ragazza e ragazzo occidentale e scristianizzato, la Famiglia è un oggetto che vale solo se… allargato, in cui puoi fare e disfare a tuo piacimento i nuovi legami familiari che ti crei attraverso le convivenze e i matrimoni (senza più la regola maschio-femmina per la procreazione), che durano fino al tempo di una grande lite o delle infinite ricombinazioni dell’innamoramento che trovi attraverso i social, in cui il tradimento del partner o l’avventura sessuale e sentimentale a tutto campo è garantita e persino tutelata dal diritto all’anonimato. Quindi, è proprio il caso di dire “o Partigiano portami via”, ma non so dove né perché andar via. Quindi, qualunque potenza tellurocratica che volesse prendersi il nostro Paese stia pure tranquilla: alzeremo sempre le mani senza combattere. Purché ci garantiate panem et circenses.