Anacapri (Depositphotos)

Franco Esposito

“Obbligatorio baciarsi”. Sinonimo chiaro di vacanze romantiche, il cartello spunta sul Belvedere. Ma dove e perché. Ad Anacapri, da un'idea di un giovane sposata immediatamente dal Comune, a pochi metri da uno spettacolare panorama che toglie il respiro. La visione è da mozzafiato.  Il faro è lì, puoi toccarlo con mano. Il  luogo di Cupido a Capri. 

Sarà anche una trovata pubblicitaria, ma funziona, caspita se funziona. Sul Belvedere del sognatore, ad Anacapri, nella zona del Faro di Punta Carena, da qualche giorno, un cartello stradale sembra dedicato ad esclusivo beneficio di pigri e timidi. Dei codardi alle prese con le pene dell'inferno quando sono tenuti a confessare le pene d'amore. Ovvero, le  smanie più belle del mondo,. 

“Zona romantica, obbligatorio baciarsi”. Bellissimo cartello, decisamente rivoluzionario. L'idea è venuta al sindaco Simone Acampora, di ventinove anni. É c'è di che meravigliarsi, solitamente siamo allenati e abituati al contrario. A quel timore strisciante che sia proibito baciarsi. con la lingua o senza, rovesciati tra la folla come gli amanti di Doisneau, avvongolati il maschio con la femmina, o nell'ombra come i fidanzatini di Steinlen. Il retaggio di una morale antica che ancora talvolta inibisce. 

Certo, oggi gli innamorati sono diventati meno sensibili al contesto. Parimenti non si lasciano impressionare dal languido paesaggio. Sarà che il bacio, dopo essere stato bandito dal Covid, è passato di moda, ed è un vero peccato. I meno giovani come me ricorderanno che un tempo unire le labbra per strada rappresentava la tipica offesa  alla decenza pubblica. Oggi non è più reato, sempre che un bacio non sia ritenuto  osceno. Il reato tra virgolette è stato recubricato a illecito amministrativo. Eppure il dubbio resiste, permane, sopravvive: si può fare? E non si può, e la multa eventualmente chi la paga? 

Negli anni Cinquanta, in Italia, era molto meglio pensarci due volte prima di scambiarsi un baio in pubblico. Il questore di Torino, Ferrante, lanciò una campagna “antibacio” per vigilare sul comportamento delle coppie innamorate nei luoghi pubblici. 

In Italia i luoghi di Cupido esistono da tempo. Questi i più famosi, i più frequentati e praticati. La Via dell'Amore alle Cinque Terre, perla della Liguria. Quel sentiero che unisce Riomaggiore a Manarola, chiuso dal 2012 a causa di una frana. Un piccolo tratto è stato riaperto nel 2015. La Via dell'Amore a Pienza, in Val d'Orcia, presa d'assalto delle coppie che si amano, almeno in quel preciso momento. A Napoli il Vicolo dell'amore ai Quartieri Spagnoli, tappezzato di frasi romantiche e pieno di botteghe che vendono mazzi di rose. Rosse e scarlatte. 

La Rocca, nelle Marche. La cosiddetta passeggiata di Gradara vi dice nulla? Eppure dovrebbe ricordare la più celebre delle storie d'amore. Quella di Paolo e Francesca, purtroppo tragica. Il teatro di quella passione è la Passeggiata degli innamorati e la scalinata dell'amore. I luoghi idealizzati in funzione del vero bacio. 

Una retata nelle sale cinematografiche rappresentò l'inizio della campagna repressiva del gesto d'amore firmata dal questore Ferrante. Il cinema come luogo d'eccellenza dei pomiciamenti del dopoguerra. Speciali pattuglie addestrate alla bisogna colsero sul fatto settanta persone. La notizia trovò ampia, immediata diffusione, potendo contare la polizia sull'effetto sorpresa. Momenti che provocarono comunque anche traumi resistenti al passare del tempo. 

In Inghilterra, il New Cronicle propose frammenti di figuracce internazionali. Però schierandosi con i bacianti allontanati dalle sale cinematografiche. “Non daremo alcun appoggio alla campagna che proibisce ai giovani di Torino di baciarsi al cinema con le loro ragazze. Si tratta di una limitazione delle libertà umane”. 

“Si 'sta vocca desidera 'e vase, nun è peccato”, cantava allora (e ancora oggi lo fa con inesauribile successo) Giuseppe Faiella, alias Peppino di Capri. Proprio l'isola di cui si parla in funzione del cartello dell'amore ideato dal giovane sindaco di Anacapri. “E si nzunno 'nu vaso me dai, nun è peccato...”. Poco dopo quel 1952 che “i baci pudici scambiati in pubblico tra innamorati in una sala cinematografica non costituiscono reato, quando sia chiaro trattarsi di semplice manifestazione d'affetto”. 

Purtroppo oggi il concetto di pudore è talmente oltre che non arrossisce nemmeno davanti agli accoppiamenti per  strada, piuttosto spinti, riferiti dalla cronaca quotidiana. Facile ricordare quello che accadde all'epoca: passarono una brutta serata due innamorati napoletani e a Bergamo un soldato che si era attaccato alla fidanzata scendendo dal treno. Nel Regno Unito invece sono pragmatici: una  stazione inglese ha proibito i baci solo perchè “provocano ritardi ai treni”. 

Ma in certi parti del mondo è opportuno non farlo mai. Meglio evitare i baci tra innamorati. In Malesia è sconsigliato addirittura tenersi per mano. Nel Maryland, a Halethorpe, se si vuole evitare di finire in galera è bene “non prolungare il contatto oltre il secondo”. A Guadalajara, Messico, l'eccesso di foga può costare fino a trentacinque ore di prigione, A Dubai, nel 2010, una coppia in slancio eccessivo  d'affetto è stata arrestata. 

Felice conclusione non può che essere questa: tutti a baciarsi ad Anacapri, sotto il faro che indica la rotta ai naviganti e in prossimità del cartello che invita all'atto d'amore, come obbligo per piacere. Proviamoci, può essere la soluzione.