Si aggrava la crisi in Iraq. L'esercito iracheno ha prorogato anche per oggi il coprifuoco su tutto il territorio nazionale, dopo che nella notte e nelle prime ore sono proseguiti gli intensi scontri armati dentro e attorno alla Zona Verde di Baghdad tra milizie sciite rivali.

Lo riferisce la tv irachena al Iraqiya citando un comunicato dell'esercito. Le istituzioni pubbliche, le scuole, le banche rimangono chiuse per tutta la giornata, ha invece decretato il premier Mustafa Kazimi.

E' aumentato a 23 il bilancio dei sostenitori di Moqtada Sadr uccisi a colpi di arma da fuoco nella Green Zone di Baghdad durante scontri seguiti al suo annunciato ritiro dalla politica: lo riferiscono fonti mediche. I feriti sono adesso almeno 380. Dopo una notte tranquilla, sono ricominciati i combattimenti tra i sostenitori di Moqtada Sadr da un lato e l'esercito e gli uomini dell'Hachd al-Shaabi, ex paramilitari filo-iraniani integrati nelle forze regolari, dall'altro. In tutta Baghdad è echeggiato il rumore di armi automatiche e razzi dalla Zona Verde.

Sadr, vincitore alle elezioni legislative di ottobre, ha alzato i toni della protesta politica annunciando il suo ritiro dalla vita politica dopo 20 anni di attività nell'Iraq post-Saddam Hussein, nel quadro del prolungato stallo politico e istituzionale per la formazione del nuovo governo.

Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che sta seguendo con attenzione la situazione a Bagdad a seguito delle tensioni in corso, ha raggiunto telefonicamente nella giornata di ieri il generale Giovanni Maria Iannucci, Comandante della Nato Mission Iraq, di cui l'Italia detiene il Comando. Il Ministro - a Praga per la riunione informale dei Ministri della Difesa dell'Unione Europea - è stato, fa sapere la Difesa, costantemente aggiornato sugli ultimi sviluppi della situazione sul campo, ricevendo assicurazione che non ci sono rischi diretti per il personale del contingente italiano e di Nmi. "Ai nostri militari - ha ribadito Guerini - la riconoscenza del Governo e di tutti gli italiani per il delicato lavoro che svolgono per la stabilità della regione". La Missione Nato in Iraq è una missione - non combattente - di assistenza e addestramento che mira a sostenere l'Iraq nel rafforzamento delle sue istituzioni e forze di sicurezza, combattere il terrorismo e impedire il ritorno di Daesh. La Nmi, sottolinea il ministero, "è svolta nel pieno rispetto della sovranità del Paese e della sua integrità territoriale, in continuo contatto con le autorità locali, e in stretto coordinamento con l'Operazione Nato Inerent Resolve, l'Onu, l'Ue e le altre agenzie operanti nel Paese".