Polveriera centrosinistra. Tra venti di guerra e attesa per il congresso, nei corridoi del Nazareno si discute di futuro e alleanze, anche in vista delle prossime elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio. Il dilemma è quello di sempre: strizzare l’occhio ai 5Stelle o riabbracciare l’idea del campo largo con Azione e Iv? Intanto sono proprio Renzi e Calenda, leader di questi ultimi due partiti, ad avvisare il Pd: "O con noi o con il M5S" è il loro diktat.

"Io devo parlare con Matteo (Renzi, ndr) e decideremo insieme, ma posso dirle che noi non facciamo un'alleanza con il M5s perché riteniamo che quel modo di fare politica sia molto lontano da quello che serve al paese. Sarà il Pd a dover scegliere" ha detto, ieri, ad Agorà, Calenda. Più lapidario invece l’ex sindaco di Firenze, leader di Italia Viva ed esponente del “Terzo Polo”, che, ospite de “L'aria che tira” su La7, è tornato a “bacchettare” i dem.

"Io credo che la fine del Pd sia sia con Elly che senza Elly" Schlein, ha detto Renzi, a proposito della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna in uscita dopo l'elezione in Parlamento alle politiche del 25 settembre scorso e uno dei nomi in lizza per candidarsi alla guida del Pd al prossimo congresso.

"Non è iscritta al Pd. È una ragazza molto brava. Quando l'abbiamo messa in lista per il Parlamento europeo nel 2014 si è conquistata un sacco di voti. E ha preso tantissimi voti anche al Consiglio regionale nel 2020. Quindi massimo rispetto. Ma non condivido praticamente niente delle sue idee" ha incalzato l’ex “rottamatore”. A mo' di esempio, Renzi ha insistito: "Seguendo i poster del Pd, direi: 'Scegli'. Scegli se vuoi stare col Jobs act o col Reddito di cittadinanza”. “Il problema del Pd è che non ha mai scelto. Ma non può stare sempre nel mezzo" ha concluso il segretario di Italia Viva.