RIO DE JANEIRO - Ha per titolo 'Colori del Paesaggio - Napoli e Rio de Janeiro nello sguardo di artisti italiani del XIX secolo', la mostra promossa dall'Istituto di cultura italiano (Iic) a Rio de Janeiro che aprirà al pubblico il 23 di novembre, con circa 50 dipinti, italiani e brasiliani, e numerose fotografie, nel Paço Imperial della città, e sarà visitabile sino al 12 febbraio del 2023.

Concepita in occasione del Bicentenario dell'Indipendenza del Brasile e del concomitante bicentenario della nascita dell'imperatrice napoletana Dona Teresa Cristina (1822-2022), spiega un comunicato, "la mostra è un progetto inedito di Livia Raponi, direttrice dell'Iic, e Paulo Knauss, vice-presidente dell'Istituto Storico-Geografico Brasiliano". Si propone di "presentare l'incontro tra le città di Napoli e Rio attraverso la creazione artistica, nella pittura di paesaggio realizzata, nelle due città, da artisti italiani".

Provenienti da musei brasiliani, pregevoli opere di vari pittori della penisola stabilitisi in Brasile nel corso dell'800, come Luigi Stallone, giunto da Napoli come professore di pittura dell'imperatrice; Edoardo de Martino, anch'egli napoletano che, dopo aver fatto carriera a Rio de Janeiro, divenne pittore della corte inglese e fece successo con le marine e i celebri notturni; Nicolau Facchinetti, autore di splendide vedute della Baía de Guanabara, molto attivo come docente, con alunni del calibro di Maria Fornero, una delle rare pittrici nel Brasile ottocentesco.
Da parte italiana, e per la prima volta in Brasile, si esporranno quadri rappresentativi delle due principali vertenti della pittura di paesaggio napoletana, che ebbero all'epoca enorme ripercussione, con opere, tra gli altri, di Giacinto Gigante, maestro della Scuola di Posillipo, e di Marco di Gregorio, uno dei nomi di spicco della Scuola di Resina. Gli artisti delle due scuole sono conosciuti per aver rinnovato il modo di rapportarsi alla figurazione del paesaggio.
Questo rinnovamento è contemporaneo dell'invenzione della fotografia e, a partire da questa circostanza, la mostra propone un dialogo tra la fotografia di Camillo Vedani, fotografo e ingegnere italiano stabilitosi a Rio de Janeiro nel 1859, e le immagini di Giorgio Sommer, che nella stessa epoca divenne il fotografo più noto di Napoli.
Come sottolinea Livia Raponi, "l'importanza e la peculiarità della mostra risiedono non solo nel dato artistico e nell'eccellenza dei dipinti, ma anche nella ricchezza dei temi e dei linguaggi contemplati, che evidenziano la densa trama di relazioni culturali e antropologiche esistenti tra Napoli e Rio, tra l'Italia e il Brasile.
L'esposizione conta con il sostegno dell'Ambasciata d'Italia e del Consolato Generale di Rio de Janeiro e l'appoggio di Generali.