Manovra al rush finale. Dopo il disco verde della commissione Bilancio, il testo della legge è atteso, oggi, alla Camera dei Deputati per l'esame decisivo. Tempo ventiquattr'ore e domani il governo dovrebbe chiedere il voto di fiducia. "Non ci sarà l'esercizio provvisorio" si è affrettato a precisare il ministro dell'Economia Giorgetti, garantendo, così, circa i tempi di approvazione della manovra che, lo ricordiamo, dovrà essere approvata dal Parlamento entro e non oltre il 31 dicembre per scongiurare il rischio dell'esercizio provvisorio.

Intanto, sul fronte emendamenti, il testo fin qui approvato (al termine di lunghe trattative, discussioni e dibattiti tra i relatori e i partiti e tra questi e il governo) prevede, tra le altre cose, l'ok alla possibilità di abbattimenti della fauna selvatica anche nelle città e nelle aree protette, per motivi di sicurezza stradale (la proposta reca la firma del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti). Viene ufficializzata inoltre l'assenza dello scudo fiscale per i reati tributari e si conferma la perdita del reddito di cittadinanza per chi rifiuta un'offerta di lavoro.

Ancora, nel testo licenziato in Commissione, spicca il sostegno delle persone socialmente più fragili, con l'erogazione - in via sperimentale - di generi alimentari derivati dall'invenduto della grande distribuzione organizzata (supermercati, ipermercati etc.). Ancora: spazio alla proroga per i dehors di bar e ristoranti e alla revisione del bonus cultura (18App). A tal proposito, come ci ha tenuto a spiegare il ministro della Cultura Sangiuliano, "con le nuove Carte giovani, merito e bisogni saranno messi al centro".

Tra gli emendamenti approvati spiccano poi norme sui mutui, per gli Enti locali, per contrastare il caro bollette e per i centri antiviolenza. Intanto, sul fronte del dibattito politico, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha invitato a riflettere sul bicameralismo. "Il Parlamento si interroghi su come migliorare la doppia lettura" ha detto il primo inquilino di Palazzo Madama. Proprio quest'ultima sede, infatti, è destinata a ospitare la Manovra una volta incassato il via libera della Camera.