Federico Fellini (foto depositphotos)

DI STEFANO CASINI

Uno dei registi cinematografici più importanti e famosi del mondo nasceva a Rimini, nella sua amata Emilia-Romagna (a quell'epoca) il 20 gennaio del 1920 e ci lasciava il 31 ottobre del 1993.

Il vincitore di ben 4 Oscar per miglior film straniero ha ricevuto, nell'anno della sua scomparsa, l'Oscar alla Carriera. 

Nel corso della sua carriera ha dato vita a personaggi e scene che sono entrati a far parte dell'immaginario collettivo cinematografico. Diceva di sé che era "un artigiano che non ha niente da dire, ma sa dirlo". 

Al di là dei contributi estetici del suo lavoro e di quegli originali personaggi e ambientazioni che appunto sono chiamati "fellineschi", uno dei suoi film, La dolce vita, ha avuto nella storia, un impatto palpabile e duraturo sulla cultura mondiale. Tra le parole scaturite e popolarizzate da LA DOLCE VITA, possiamo citare quella di "Paparazzo"

Fellini é nato in una famiglia borghese: il padre, Urbano Fellini, era un rappresentante di liquori, dolciumi e generi alimentari, nato a Gambettola, paese a ovest di Rimini. La mamma Ida Barbiani, di origine romana, era una casalinga.  La coppia Fellini ebbe altri due figli: Riccardo, nato nel 1921, e Maddalena, nata nel 1929

A 8 anni Federico scappó di casa per un breve periodo per raggiungere e cercar di lavorare in un circo, un marchio che lo seguí tutta la vita.

Studiò al Liceo Classico "Giulio Cesare" e fu qui che scoprì il talento della recitazione. Era un grande ammiratore del fumettista americano Winsor McCay, creatore del personaggio dei fumetti Little Nemo. 

Il suo talento come fumettista gli procurò un lavoro al Cinema Fulgor. Fu il promotore del Fulgor che gli commissionò i ritratti degli attori per pubblicizzare i film. In 1938 inizió a pubblicare vignette sul giornale e sulla rivista umoristica "Il 420" di Firenze. Da ragazzino aveva una grande passione per Chaplin e i suoi storici film muti e per i fumetti americani. In un'intervista dichiaró:

"È evidente che la lettura intensa di questi racconti, in un'età in cui le reazioni emotive sono così immediate e frequenti, ha condizionato il mio gusto per l'avventura, il fantastico, il grottesco e il comico. In questo senso è possibile trovare una profonda relazione tra le mie opere ei fumetti nordamericani. Delle sue stilizzazioni cartoonesche, dei suoi paesaggi, dei personaggi che si stagliano all'orizzonte, ho immagini felicemente "scioccate", immagini che di volta in volta riaffiorano e la cui memoria inconscia ha condizionato l'elemento figurativo e le trame dei miei film."

Prima di finire il liceo classico, Fellini riuscí a collaborare con giornali e riviste come disegnatore. Alcune delle sue caricature furono pubblicate persino sul popolare La Domenica del Corriere e sul quotidiano fiorentino "Il 420", importante testata che dirigeva Nerbini, l'uomo che lo assunse come correttore di bozze, passando così circa 8 mesi a Firenze. Federico cominció anche a lavorare come sceneggiatore per la serie Flash Gordon, con disegni di George Toppi, quando il governo fascista proibí l'importazione di fumetti americani e gli autori italiani dovettero continuarli per non tradire i propri lettori.

A febbraio dell'anno 1939 si trasferí a Roma per studiare Giurisprudenza, ma, in realtá, aveva intenzione di diventare giornalista. Per tre settimane, infatti, lavoró come cronista nel quotidiano Il Popolo.

Fu in quel periodo che inizió un'amicizia che marcó la sua vita con un esordiente Alberto Sordi. La loro amicizia duró tutta la vita e fu raccontata al dettaglio nel film "Permette?" .

Un anno dopo, nel '40 fu ingaggiato dalla piú importante rivista satirica italiana, Marc'Aurelio, diretta da Vito de Bellis. Dopo il successo di Marc'Aurelio, Fellini ricevette molte offerte di lavoro, cominciando a guadagnare molto bene. Fu in questo periodo che Fellini si rese famoso nel mondo del cinema scrivendo sequenze comiche per grandi attori come Aldo Fabrizi o Macario. Era molto bravo disegnando (soprattutto a matita su carta) ritratti comici e vignette politiche. Dopo poco, fu introdotto nel mondo del cinema: il suo primo successo fu come fumettista pubblicitario per film. Avanguardista durante il fascismo, i suoi primi lavori furono per l'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR poi RAI) e per "L'Alleanza Cinematografica Italiana (ACI)", società di produzione di Vittorio Mussolini, figlio di Benito, attraverso il quale conobbe Roberto Rossellini. Fu nel 1941 che cominció una breve ma felice fase come radiocronista. Questa esperienza radiofonica segnó l'esordio del maestro nel mondo dello spettacolo e il suo rapporto affettivo e artistico con Giulietta Masina. Negli ultimi anni ha firmato una novantina di sceneggiature felliniane, tra presentazioni per programmi musicali, riviste, radio e la famosa serie Cico e Pallina. La serie fu trasmessa tra il 1942 e il 1943, raccontava la storia di una giovane coppia.

Nel luglio 1943 Giulia presentó Federico ai suoi genitori e la coppia si sposó nell'ottobre dello stesso anno. Il 22 marzo 1945 Giulia e Federico ebbero un figlio, Pier Federico, che morí a 12 dodici anni, marcando una forte scossa animica alla coppia nascita.

All'inizio dei '40 incontra Tullio Pinelli, drammaturgo, e fondó con lui un'associazione professionale. Fellini e Pinelli sono incaricati di scrivere il testo che farà conoscere niente meno che Aldo Fabrizi. Nel 1944, dopo la caduta del fascismo in una Roma appena liberata dalle truppe armate, aprí un negozio di ritratti e caricature che intitoló "The Funny Face Shop". 

Nel 1945 fu il primo incontro con Roberto Rossellini e Federico aiutó il grande Regista nel film più rappresentativo del cinema italiano del dopoguerra: Roma città aperta. Fellini scrisse sceneggiature anche per altri grandi registi come Lattuada (Nessuna pietà, Il mulino del Po), Germi (In nome della legge, La città si difende) e Luigi Comencini.

La sua vera musa ispiratrice, da quando la conobbe, fu per lui Giulietta Masina, una costante nei suoi film più importanti. Giá fra i 40,50 e 60, Fellini divenne un mito del cinema, collaborando alle sceneggiature di film di Rossellini: Paisà, Il compagno e L'amore, debuttando in regia con Alberto Lattuada con Variety Lights nel 1950. Nel 1951 realizzó il suo primo film da solista Lo sceicco bianco , interpretato dal suo amico Alberto Sordi e scritto da Michelangelo Antonioni ed Ennio Flaiano. Durante le riprese di questo film satirico e burlesco, Fellini conobbe Nino Rota, il musicista che lo accompagnó per il resto della sua carriera.

L'attrice Giulietta Masina, che Fellini aveva sposato nel 1943, divenne il personaggio fisico e soprattutto emotivo che affascinò il pubblico di tutto il mondo in titoli d'oro del cinema italiano come Anime senza coscienza, Le Notti di Cabiria, La strada, Giulietta degli spiriti e Ginger e Fred. 

Altro grandissimo attore dei suoi film fu Marcello Mastroianni, che aveva studiato recitazione nella stessa scuola di Giulietta Masina, e che era un grande amico del regista. Infatti, Mastroianni apparve in alcuni dei suoi più grandi film, interpretando sempre il ruolo principale (tra cui La dolce vita e Otto e mezzo). Fellini diresse anche con attori della stazza di Anita Ekberg, che ha lanciato alla fama, Sandra Milo, i già citati Sordi e Fabrizi, Anouk Aimée, Claudia Cardinale, Richard Basehart, Sylva Koscina, Freddie Jones o Roberto Benigni.

Federico Fellini, un orgoglio per ogni italiano, un icono del cinema, un marchio registrato. Lo ricordiamo nel giorno della sua nascita nel 1920.

STEFANO CASINI