Ha riaperto ieri 6 febbraio, dopo un periodo di inattività, il Fogolâr Furlan di Pechino. Lo ha fatto attraverso una cerimonia che si è svolta nella sala conferenze dell'Istituto Italiano di Cultura della capitale cinese, situata all'interno dell'Ambasciata d'Italia.
Congiuntamente è stato anche formalmente avviato il progetto che vede la collaborazione degli Atenei di Udine e di Pechino, per la traduzione in cinese dell'opera risalente all'VIII secolo di Paolo Diacono dedicata alla storia dei Longobardi ("Historia Langobardorum").
Intervenuta da remoto anche l'assessora alle Finanze di Regione Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli: "la matrice del popolo friulano, che emerge ancor di più all'estero, è quella dell'orgoglio per l'appartenenza a una comunità che ha in sé i valori forti dell'identità e della laboriosità. Perché, sparsi nel mondo, i friulani sono come le tessere di un mosaico, le quali unite rappresentano un qualcosa di unico e di grande legato fortemente alla terra d'origine".
Dopo essersi complimentata con la fondatrice ed ex responsabile del Fogolâr Furlan di Pechino, Cristina Lambiase, per la nomina a rappresentante in Friuli Venezia Giulia del Ministero degli Affari Esteri, l'assessore ha rivolto un saluto all'attuale presidente del Fogolâr Daniele Macuglia "al quale ci accomuna la stessa radice gemonese e che oggi rappresenta in Cina, nella sua veste di accademico, un esportatore di grandi saperi alla pari di un altro professore friulano come Sergio Cecotti, che insegna anch'egli all'Università di Pechino". Un ringraziamento particolare Zilli lo ha rivolto "per la loro preziosa attività" anche a Loris Basso e Christian Canciani, rispettivamente presidente e direttore dell'Ente Friuli nel Mondo.
Come ha spiegato l'esponente della Giunta regionale, negli anni i friulani a Pechino, in una terra così lontana, hanno avuto la capacità fare comunità, dimostrando nella loro professione quelle caratteristiche che rendono il popolo friulano sempre apprezzato nei contesti internazionali. In particolare l'assessore ha ricordato quell'umiltà che diventa un valore aggiunto nel momento in cui "ti permette di rimanere concentrato sugli obiettivi del lavoro mettendo al meglio in campo il talento".
"La sfida - ha sottolineato in conclusione Zilli - è quella di tenere unite tutte le tessere del mosaico: attraverso la lingua, la formazione e anche gli scambi che vedono protagoniste le nuove generazioni. Il tutto con l'obiettivo, per i Fogolâr, non solo di essere un punto di riferimento per i friulani nel mondo, ma anche - ha concluso - di promuovere le ricchezze culturali, storiche e naturali della nostra regione".