Antonio Tajani (foto Depositphotos)

Il ministro degli esteri Antonio Tajani è partito per la volta della Conferenza della sicurezza di Monaco con due obiettivi; il primo è un obiettivo interno al suo partito, dopo le dichiarazioni gaffe di Berlusconi su Zelensky, cioè quello di tentare di ricucire lo strappo generato dalle parole apparse filo russe del Cavaliere. L’altro, quello più governativo, ovvero rassicurare tutti gli attori in campo del sostegno incondizionato dell’Italia all’Ucraina. Proprio per tale motivo, Tajani ha immediatamente incontrato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba garantendo appunto che il suo governo sarà al fianco di Kiev "Fino alla liberazione dell’Ucraina”, promettendo la firma all’ONU la settimana prossima ad una risoluzione a favore dell’Ucraina. Il Vice Premier italiano però ha discusso anche di una possibilità che molti invocano, cioè quella di scongiurare un rischio nucleare garantendo protezione alla centrale di Zaporizhzhia. Il sito nucleare, finito nella mani dell’esercito russo diversi mesi fa, è come sempre al centro delle preoccupazioni di mezza Europa per la sua pericolosità. Non solo Tajani, ma tutto il G7 ha infatti chiesto la “santuarizzazione” della centrale, ovvero un cordone sanitario immaginato per allontanare la linea del fronte dai reattori e scongiurare una catastrofe. L’obiettivo è quindi quello di convincere i russi a creare un’area neutrale vicino alla centrale, sotto l’egida dell’ONU, ma obiettivo non secondario, creare anche una nuova possibilità che russi e ucraini si siedano nuovamente ad un tavolo per ricostruire un dialogo che al momento sembra molto lontano.