Victor Osimhen (foto: Depositphotos)
di Mimmo Carratelli
 
Dopo Spezia, Cremonese e Sassuolo, otto a zero per il Napoli, gli azzurri chiudono fra poche ore a Empoli il poker delle partite "abbordabili". 
Nei turni successivi ospiteranno al "Maradona" la Lazio, l'Atalanta e il Milan in una sequenza dalla quale molti si aspettano qualche intoppo, falla, inciampo e addirittura la caduta della squadra dei super-eroi come ormai viene etichettata la formazione di Spalletti. 
Nel frattempo, l'attesa di uno sbandamento azzurro ha prodotto l'abisso di 15 punti fra il Napoli e la seconda (Inter) e di 18 punti su altre due (Roma e Milan). 
Il Napoli se la vedrà fra poche ore con la squadra regina dei pareggi, dieci, 4 in casa, 6 fuori. È solo una curiosità. Al Napoli i pareggi non piacciono, sono lontanissimi lo 0-0 di Firenze e l'1-1 casalingo col Lecce. 
Il Napoli gioca per vincere. Sembra banale, tutte le squadre giocano per vincere. La particolarità del Napoli di quest'anno è che il Napoli vince puntualmente (20 vittorie su 23 partite). 
Si discute su quale sia la "chimica" che ha prodotto questa squadra straordinaria, protagonista anche in Europa. 
L'allenatore dell'Eintracht ha centrato la risposta: il Napoli non ti fa giocare, puoi avere preparato per tre mesi la partita contro gli azzurri, come è successo alla squadra di Francoforte, poi sul campo il Napoli ti aggredisce, ti pressa, ti prende in ogni zona del campo, sale nella metà campo avversaria e la partita è finita. 
Si può aggiungere che l'altro "segreto" del Napoli è che Spalletti sia riuscito a "convincere" gli azzurri a giocare ogni partita come se fosse quella decisiva senza badare al livello dell'avversario e all'impegno successivo. 
La tenuta mentale degli azzurri, sette vittorie di fila dopo l'inciampo di San Siro con l'Inter, è straordinaria. Non mollano mai, sostenuti da una condizione atletica invidiabile. 
Alla ripresa del campionato, dopo la lunga sosta per il Mondiale in Qatar, non c'è stato il calo del Napoli che era stato ipotizzato da molti. 
Nelle otto partite da gennaio, il Napoli ha perso 3 punti, il Milan 13, la Lazio 12, l'Atalanta 10, la Juventus 8, l'Inter e la Roma 7. Sono calati gli altri. Il tonfo maggiore è stato del Milan: da -8 dal Napoli prima del Mondiale al -18 di oggi. 
Non è molto credibile che oggi, a Empoli, Spalletti faccia riposare i big. Li schiererà dal primo minuto e li risparmierà successivamente. Finalmente è accettato il buon senso di cominciare sempre con la formazione migliore per centrare l'obiettivo. 
È possibile che vedremo Elmas e Politano più il rientro di Mario Rui, ma ci saranno subito Osi e Kvara, i nuovi gemelli del gol. 
L'Empoli, comodamente a centro-classifica, non sarà avversario "disponibile". Ha geometria di gioco, sottolinea Spalletti, e buoni interpreti per una partita gagliarda, ad energie fresche (il Napoli ha giocato martedì in Germania). Un Napoli che non mollerà concentrazione e determinazione può fare bottino pieno. La difesa (undici partite di campionato senza prendere gol) sarà il piedistallo di un nuovo successo. 
Zanetti schiera un Empoli col 4-3-1-2. Ha gente vigorosa in difesa e giocatori molto mobili in attacco tra Baldanzi, Caputo e Cambiaghi. Il centrocampo toscano a tre se non sarà supportato dai rientri degli attaccanti rischia di finire sotto. Quanto sarà veloce il Napoli? Al ritmo delle ultime partite, non dà scampo. 
Non vale ricordare quello che successe l'anno scorso a Empoli (da 2-0 per il Napoli a 2-3 negli ultimi dieci minuti) cancellando, a cinque giornate dalla fine, la corsa-scudetto degli azzurri. Oggi è un'altra storia.