Franco Esposito

 

Prodigio da auto elettrica. Da Milano a Oslo, 2.200 chilometri al costo complessivo di 350 euro. Verità o autentica balla? Verità vera portata a compimento da un gruppo di chauffeur tra virgolette al volante di un Mercedes Eqs Suv. La meravigliosa sensazione finale di aver risparmiato una barca di soldi. Con Diesel e benzina sarebbe costata molto di più. 

Duemiladuecento chilometri attraverso l’Europa alla guida dell’auto elettrica, quindi dipendente il gruppo di specialisti e il potente mezzo da 150mila euro delle colonnine, per potersi spostare. Un viaggio-test, un esperimento, attraverso sette nazioni. Partenza dall’Italia, arrivo in Norvegia. 

É andata di lusso, riferiscono i protagonisti dell’avventura sulle quattro ruote. Un macchione di 5,1 metri di lunghezza, largo 1,8, alto 1,7, di ultimissima generazione. Il Mercedes  Eqs Suv, su cui trovano posto sette persone, una volta sollevati i due sedili nascosti nell’enorme bagagliaio, La vettura utilizzata ha un’autonomia dichiarata di 613 chilometri con un “pieno”. 

Tre giorni di viaggio senza mai uscire dall’autostrada. Italia, Svizzera, Austria, Lichtenstein, Germania, e via andare. Duecento chilometri all’ora nei tratti senza limiti di velocità. Il rallentamento obbligato ogni volta in presenza del cartello che impone la velocità di ottanta chilometri all’ora. In corrispondenza, di norma, di svincoli e cartelli di lavori in corso. L’autovelox mimetizzato, nascosto, in queste circostanze. 

I pannelli solari di Danimarca e Svezia, infine l’arrivo in Norvegia, il Paese principe dell’elettrico. L’ottanta per cento delle nuove immatricolazioni è stata infatti a zero emissioni, nel 2022. In Italia raggiunge a malapena il 3,7%. pari al 16.2% delle auto in circolazione sul territorio nazionale. Il gruppo ha guidato complessivamente per ventisei ore e mezza – con pernottamenti a Kunzel e a Copenaghen – e ricaricato undici volte. Informazioni e suggerimenti acquisiti dal display centrale e da quello dietro al volante. Facile il calcolo del consumo in rapporto alla percentuale che l’auto poteva percorrere prima di rimanere a piedi. 

Il test o collaudo o impresa a rappresentare una sorta di vera autentica nuova frontiera. L’elettrico è il futuro, la ciambella di salvataggio, l’unico mezzo per liberarsi della schiavitù da carburante. In Svizzera, ad Heidiland la prima sosta, a capo di 270 chilometri percorsi e con un carico residuo del 29%. Il costo indicato è di 0,79 euro al kilowattora, nonostante i recenti forti aumenti. Il viaggio in elettrico consente inoltre di non pagare a consumo. Mercedes me Charge ha accesso al cento per cento delle colonnine. I viaggiatori in questione possono disporre di uan tessera Ioniy. La rete è presente in ventiquattro nazioni. Duemilacento le colonnine attive. 

Il canone per l’auto in viaggio prevede un costo d’ingresso di 11mila euro e consente di pagare 0,50 euro per kwh. Le postazioni libere trovate lungo il percorso sono state tre su sei. Basta collegare il caso strisciare la tessera e la ricarica è cosa fatta. In quarantanove minuti la ricarica è al 94%, Consente di proseguire il viaggio per circa 400 chilometri, fino a un massimo di 550. 

Il raffronto è presto fatto. Con un’auto diesel o benzina e con tempi chiaramente dilatati, è anche con il Mercedes EqsSuv è possibile concedersi una pausa di ristoro. Ci siede dietro può anche godersi un film su Disney Plus o un bel massaggio rigenerante e defaticante sui sedili posteriori. Esiste inoltre la possibilità di sfruttare alcuni trucchi. Lungo  la traversata, il viaggiatore a emissioni zero può evitare di ricarcare oltre il 90%. Le fasi finali alla colonnina infatti sono più lente. Quindi risulta cosa abbastanza saggia e corretta non svuotare mai completamente la batteria: è opportuno e sufficiente caricarla quando è già caldo. L’operazione va evitata alla mattina presto. 

Ma a questo punto è tutta una questione di scelta. La cosa più importante è fare i conti con la filosofia di ogni viaggiatore. C’è chi preferisce viaggiare alla maggiore carica possibile, evitando i consumi non indispensabili, staccando riscaldamento e informazioni, con il mantenimento di una velocità di marcia costantemente bassa. Oppure c’è chi sostiene la tecnica del biberonaggio, fatta di frequenti brevi soste, senza rinunciare alle emozioni di guida e alle comodità offerte dall’auto. 

Il Mercedes della traversata europea, di fatto, è un potente salotto: difficile godere appieno i piaceri della guida e fare qualche sosta supplementare. Il viaggio Milano-Oslo ne ha contemplate undici, della durata di trenta minuti. Il programma ha consentito l’arrivo alla meta con un consumo medio di 27 kwh per 100 chilometri e una spesa, come detto in apertura, di 350 euro. 

Laddove con una vettura a benzina il lungo viaggio sarebbe costato quanto? Secondo i calcoli di ViaMichelin, se ne sarebbero andati 729 euro, con un Mercedes Gls. Sarebbero stati 540 con una diesel, sempre Gls. Anche se in un caso o nell’altro, il tempo di percorrenza del tragitto di 2.200 chilometri l’equipaggio sarebbe arrivato prima a Oslo.