Papa
Papa Francesco (foto depositphotos)

di Lucio Fero

Papa Francesco con indosso morbidissimo, bianchissimo, modernissimo piumino tecno. C'è la foto. Guardare per vedere come il piumino di tendenza sta al papa e viceversa. C'è la foto, ci saranno commenti, impressioni, giudizi, opinioni. Che si sedimenteranno, fino ad acquisire la consistenza di fatti, fatti acquisiti. Donald Trump arrestato, Donald Trump tra i classici due uomini in divisa che lo portano via, Donald Trump in manette. C'è la foto. Guardare per vedere se le manette si vedono o no, guardare per vedere l'espressione di Trump. C'è la foto e poi ce n'è anche altra di foto di Trump, sta pregando e un raggio di sole, di luce meglio, lo inquadra e illumina mentre prega. C'è la foto, ci sono le foto. E ci saranno umori a guardarle le foto, sentimenti, reazioni, giudizi, pareri, opinioni. Quelle foto generano fatti.

Emmanuel Macron nel suo personale caveau a monitorare i suoi averi, mentre fuori le pensioni... C'è la foto? No, ancora non c'è. Ma certo farla essere quella foto è un gioco. Vladimir Putin con le stimmate, le stimmate del salvatore e difensore e guerriero della vera fede e vera morale. C'è la foto delle stimmate di Putin? Non ancora, ma ci può essere, farla essere, esistere quella foto è un gioco. Un gioco per nulla innocente e per niente innocuo.

Reazione a catena - Le foto, le immagini di irrealtà che l'intelligenza artificiale sa, su comando umano, produrre con tecnica precisione-perfezione producono a loro volta realtà. Non si tratta di distinguere tra foto vere e fake foto. Anche a farlo, anche a sistematicamente farlo, anche se tutti i fruitori facessero sempre e comunque la distinzione come in automatico, questa non disinnescherebbe la reazione a catena. Reazione e catena emotiva, cognitiva, intellettiva, sociale. L'esistenza stessa di una immagine di Trump arrestato o di Macron che conta i soldi entra a far parte viva delle esperienze emotive e sociali di chi la guarda. E chi la guarda, anche dovesse sempre sapere che è foto del non reale e del non accaduto, comunque mette la relativa esperienza emotiva e sociale nel circuito e nel bagaglio del suo agire cognitivo e intellettivo.

La perfetta foto del non accaduto non perde la sua valenza di esperienza empirica per chi la guarda, anche se chi la guarda sa che è foto del non accaduto. Il sapere non vera quella foto non sterilizza l'esperienza empirica del guardarla. E quindi papa frivolo, Trump vittima, Macron Arpagone, Putin Messia della Terza Roma diventano esperienze sensoriali. Non sono solo foto fake, dell'essere fake non si fanno cruccio e non ne fanno mistero, sanno di viaggiare in una sensibilità di massa dove alta è la percezione che ad essere fake sia la realtà. Un mondo umano dove l'irrealtà, anche se manifestamente costruita e diffusa, produce fatti oltre, ovviamente, ad opinioni.